mercoledì 13 novembre 2013

Papa Francesco a rischio mafia

Il procuratore aggiunto presso il tribunale di Reggio Calabria,Francesco Gratteri, che dal 1989 vive sotto scorta, ha scritto insieme allo storico Antonio Nicaso , un libro intitolato "Acqua Santissima" in cui racconta i profondissimi legami che esistono tra mafia e Chiesa. 
Gratteri ,per  esperienza acquisita sul campo  ,sa come i preti vadano "di continuo a casa dei boss a bere il caffè, regalando loro forza e legittimazione popoplare".
In un'intervista rilasciata al Fatto Quotidiano ,ha dichiarato che Papa Francesco potrebbe essere nel mirino della mafia,quindi in pericolo.
Secondo il magistrato,Papa Francesco  sta facendo innervosire la  mafia finanziaria, quella che investe, che ricicla denaro e che per anni – afferma  – "si è nutrita delle connivenze con la Chiesa". "Chi finora si è servito del potere e della ricchezza che derivano direttamente dalla Chiesa è  agitato. Papa Bergoglio sta spostando centri di potere economico in Vaticano. 
Se i boss potessero fargli uno sgambetto, non esiterebbero e forse ci stanno già' pensando".

Personalmente, non ritengo che Gratteri abbia torto.
Papa Francesco e' un Papa scomodo che si oppone concretamente e non a chiacchiere,ad un sistema consolidato da anni.
La mafia non teme le parole ma diventa feroce quando vede lesi gli interessi finanziari.
E per mafia,certo,non intendiamo lo zotico con la coppola ma i grossi potentati economici gestiti dalla criminalità' organizzata.
Questo Papa non è' soltanto il Papa della gente,umano e disponibile; e' anche un abile politico,di quelli che tanto sarebbero necessari  a questo Paese ma che purtroppo languono.