sabato 12 marzo 2016

martedì 8 marzo 2016

TI OPPONI? SARAI DELEGITTIMATO.....COME RICONOSCERE LA MACCHINA DEL FANGO.....


"Il sistema di delegittimazione  si mette in moto ogni volta che il potere viene criticato e si sente in pericolo. Un sistema a orologeria, infallibile, che si radica nella psicologia della gente. Anche di quella brava, ingenua, in buona fede. È un allarme quello lanciato da Saviano: «Se ti opponi – ha detto – non sarai ucciso (almeno non per adesso), ma di certo sarai delegittimato: faranno in modo che le tue parole perdano valore e useranno il metodo dell'insinuazione». Lo scrittore non ha dubbi: la strategia che sta portando avanti il potere non è quella di difendersi, ma quella di delegittimare. Il meccanismo è quello che sta alla base del messaggio come:  "Tutti sporchi, nessuno sporco". È la cosiddetta "logica del peggiore". Quella che ci permette di pulirci la coscienza pensando che anche chi si è dimostrato più bravo, coerente e coraggioso di noi sia comunque corrotto. È tutta una grande giustificazione per tenerci mediocri, per non permetterci più di riconoscere cosa è giusto da cosa è sbagliato, cosa è meglio da cosa è peggio: «Tutti sbagliano – ha precisato Saviano – siamo uomini. Però una cosa è aver sbagliato, una cosa è essere corrotti». La macchina del fango non mira a rafforzare i nemici delle vittime, ma a indebolire e spaccare i loro amici. Vuole isolarle, farle passare per bugiarde, instillando il dubbio dell'onestà. Secondo la logica perversa della macchina del fango, deve esserci qualcosa di sporco dietro queste persone, altrimenti non si sarebbero esposte tanto. In questo modo Don Peppe Diana era un pedofilo o conservava armi; Falcone era un arrivista televisivo; Boffo un omosessuale.In poche parole tutti coloro che si oppongono al sistema di potere: sia esso quello mafioso o quello legale. L'arsenale della macchina del fango è composta dai megafoni mediatici, ma anche dalle migliaia o milioni di bocche delle persone innocenti, che spesso perpetuano l'insinuazione senza sapere il male che fanno. «Durante una trasmissione televisiva – ha raccontato Saviano – una ragazza chiese a Falcone senza alcuna malignità: "Ma se lei ancora vivo, chi la difende?". Falcone abbassò la testa, guardò il pavimento e poi rispose: "Per essere creduti dobbiamo morire". Corrado Augias, che lo stava intervistando, notò la durezza della constatazione e Falcone, sempre guardando a terra, commentò ancora una volta: "È vero, è così"-

(Da un intervento di Roberto Saviano)