sabato 11 gennaio 2014

L'alba di una nuova vita



Quando nella vita si prende coscienza dei propri errori,si soffre doppiamente.
Ti rendi conto,infatti ,che sei stata tu a a distruggere ciò' che poteva essere e che non sarà ' mai più¹'.
Con la mente vai indietro e ripercorri ogni attimo.
Il silenzio aiuta e nel silenzio i ricordi s infrangono come un' onda nella tua mente.
Non si vive ,pero' ,di ricordi e la vita che e' un continuo divenire ti porta lontano,dove tu forse neanche immaginavi di andare.
le lacrime si asciugano prima o poi ; qualcuno  all'improvviso ti aiuta a farlo , regalandoti sorriso ed allegria,ma il passato te lo porti dentro,perchè',ormai e ' parte di te.
Capisci che non ha più' senso aspettare e che il dolore e' vano .
Nasce una nuova energia che ti spinge a rialzarti e aver cura di te.
La mente si svuota e ritorni alla vita.
La notte e' passata e tu ritrovi te stessa nell'alba di un giorno nuovo tutto da scoprire.

L'altro

Ascoltare e osservare permette di capire.
Se si parte solo da se' e dalla propria esperienza non si impara niente e non si scambia amore. L'altro va amato come e'.
E' proprio per non aver capito questo, spesso si sbaglia.
Le persone che ami non le cambi,le accetti.

Imprenditoria e Sistema

Bisogna,purtroppo, prendersi atto che le organizzazioni criminali di tipo mafioso, riescono ancora a condizionare pesantemente lo sviluppo dell'economia meridionale, soprattutto nel settore delle opere pubbliche, mortificando il principio della libera concorrenza tra imprese.

 Il fulcro attorno a cui ruota l'intero sistema mafioso è l'imprenditore, senza il quale né la mafia né la politica né la burocrazia potrebbero avvantaggiarsi dei finanziamenti pubblici, ciascuno per la propria parte, in un'illecita ed infausta convergenza di interessi.

Quando finalmente alzerà la testa l'imprenditore stretto tra l'estorsione mafiosa e la corruzione politico-burocratica?

Quando si raggiungerà il limite oltre il quale l'imprenditore non avrà più la convenienza economica e farà esplodere il sistema, come avvenne per tangentopoli?

Quando ci si renderà conto che l'impresa mafiosa genera un'economia drogata, fragile, che non produrrà mai uno stabile sviluppo?

"Que el amor valga la alegría, no la pena"

venerdì 10 gennaio 2014

Tutto e' importante ma non troppo !

Christian Lezzi per Peppino Impastato


Parole a mezza bocca sguardi bassi e mani
che si stringono ossequiose
nel rispetto spaventato
di quell'uomo senz'amore
prepotente senza onore
ammantato di terrore.
Paura
rassegnazione
supina accettazione
d'un marciume conclamato
da sempre esistito
da tempo vissuto
come un pensiero anchilosato.
Prepotenza che aggredisce le idee
di chi sogna d'esser libero
e non si arrende alla viltà
che colpisce alle spalle
alla legge del più forte
dei vigliacchi senza nome.
Morti come in guerra
sangue per le strade
omertà di coscienze defunte
indifferenza interessata
di chi sente e guarda
e si finge sordo e cieco.
Affari di morte
legalità soffocata
speranza annientata
costretta a pagare
per sognare un domani.
E ti ritrovi
incolpevole giornalista
dilaniato sui binari
additato
come se il male fossi tu
mentre il cancro mafioso
s'allarga e dilaga
a ricoprir di pustole il pianeta
tra coscienze in metastasi
e pochi veri uomini
che non si rassegnano
ad abbassare testa e voce
a posar la penna
per mantener pulito il cuore
per guardare ancora il sole
anche a costo di morire.


  

Scegliere da che parte stare

Abbiamo la piena conoscenza della realtà criminale e sociale in cui viviamo e del suo condizionamento da parte di tanti fattori come la mafia e nessuno può più accampare alibi.
Oggi si può, si deve, scegliere da che parte stare.
Vi sono spiragli di fiducia e di ottimismo soprattutto riposti nei giovani, cerchiamo questi spiragli di farli diventare brecce, dei varchi attraverso cui gli eserciti dell'antimafia riconquistino le posizioni perdute.

giovedì 9 gennaio 2014

Pablo Neruda


Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere"noi" in mezzo al mondo
e insieme al mondo , piangere, ridere, vivere.

Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l'un l'altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l'ultimo
e il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia...

Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.



mercoledì 8 gennaio 2014

Delitto Alfano ancora impunito dopo 21 anni


Era la sera dell’8 gennaio 1993. Esattamente 21 anni fa. A Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), Beppe Alfano, corrispondente del giornale La Sicilia, veniva ammazzato a bordo della sua auto.
Alfano non era solo un giornalista scomodo. Era una persona scomoda.
beppe_alfano1Proveniente dall’estrema destra, militante dell’MSI, era rimasto quello che si dice un “cane sciolto”, per nulla incline al compromesso e con un alto senso dello Stato.
Cosa Nostra gestiva gli affari a Barcellona Pozzo di Gotto, dialogando con i politici e con la magistratura locale.Beppe Alfano aveva scoperto una possibile loggia massonica deviata, in cui comparivano i nomi di mafiosi (Rosario Cattafi, Giuseppe Gullotti), politici (Domenico Nania – AN/PDL) e magistrati (Giovanni Lembo e Antonio Franco Cassata).Le parole del pentito Maurizio Avola confermerebbero quest’ ipotesi. Secondo Avola il mandante occulto dell’omicidio sarebbe un certo Giovanni Sindoni, massone con amicizie fra magistrati e politici. Tra i possibili moventi, vi è quello della scoperta degli interessi economici del capomafia Nitto Santapaola e di alcuni imprenditori legati alla massoneria, dietro al commercio di agrumi e ai fondi europei, oltre al fatto di aver intuito che l’allora latitante Santapaola si nascondeva, ben protetto, a Barcellona Pozzo di Gotto.Si è seguita anche la pista Aias (Associazione italiana assistenza spastici). Un altro scandalo su cui indagava Alfano, che aveva scovato assunzioni facili, tangenti e traffici per miliardi di lire.Lasciato solo dagli uomini del suo partito e, in generale, dal mondo delle istituzioni, Beppe Alfano sapeva che sarebbe stato ucciso.Sono stati celebrati quattro processi. In carcere è finito il mafioso Gullotti come esecutore materiale dell’omicidio ma noi ancora non ne conosciamo i veri mandanti.

Alda Merini

Sono un pensiero che non vuole mai legare le tue mani, libere nel mondo, anche se vorrei che fossero solo mie...

lunedì 6 gennaio 2014

L'Epifania tutte le feste porta via



 Oro, argento e mirra nei presepi. La vecchina sgangherata con la scopa turbo a riempire le calze appese ai camini. 

Forza Bersani

In occasione dei gravi problemi di salute che sta vivendo l'ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani, sui social network e nei forum di alcuni quotidiani on line si è scatenata un'ondata di insulti e auguri di morte; Un numero considerevole di idioti infatti sta vomitando il solito disgustoso rancore. E' terribilmente triste constatare l'insensibilita' di certi che non si ferma neppure di fronte a chi si trova in una estrema condizione di debolezza, in uno stato estremamente precario di malattia.La meschinità' di simili atteggiamenti non ha limiti .Manca l'umana pietas in un mondo sempre piu' dominato dall'odio e dalla superficialità' .Da qualunque parte politica si stia,non è' consentito a nessuno tanta cattiveria e soprattutto augurare agli altri la morte.Vista la stupidità di un certo pubblico incivile e sottosviluppato, viene da chiedersi se non sia meglio preferire l'informazione tradizionale che alza un bel muro di silenzio sui ragli della plebaglia.

Libertà' di stampa e giornalismo critico

Non c' giornalismo senza libertà' ma solo sciocco servilismo.

domenica 5 gennaio 2014

Giuseppe Fava

A che serve vivere se non si ha il coraggio di lottare?

5/01/1984 - 5/01/2014