sabato 22 marzo 2014

Radici di Memoria ...Frutti d'Impegno

Latina 22/03/2014

L'incontro del Papa con noi familiari delle vittime innocenti della mafia

  L'affetto e la vicinanza che ci ha trasmesso Papa Francesco nell'incontro di preghiera ,sono un segnale dal valore inestimabile, soprattutto per chi ha visto uccidere dalla mafia un proprio familiare.
Da molti anni mancava una voce così forte e autorevole, che desse a noi familiari e alla società una speranza, perché sia fatta giustizia per queste morti violente. 
Oggi è come se Francesco avesse voluto farsi carico delle nostre sofferenze e avesse voluto trasmetterci la forza necessaria per andare avanti.
Col capo chino,in silenzio,ha ascoltato il lungo elenco di 842 nomi di vittime,ha pregato con noi ed e' la prima volta nella storia che un Papa lo fa.
Le mafie "hanno tolto a troppe persone la vita e la dignità ma Papa Francesco,incontrandoci ,e' come se avesse riscattato quella dignita' e quella vita!
Guardandomi  intorno in Chiesa ,mi sono resa conto di quanti eravamo....tanti ,troppi! E dietro ognuno di noi una tragedia.
Nei nostri occhi ,la testimonianza del dolore per la perdita di un padre,un figlio,un marito,un fratello,una mamma o una sorella; i segni della loro assenza ma anche del loro coraggio.
Ecco bisogna guardare noi ,per rendersi conto di quanta devastazione abbiano provocato le mafie!


venerdì 21 marzo 2014

Nel primo giorno di primavera la XIX Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime di mafia

Per tutte le vittime innocenti della mafia

Ricordati di ricordare

coloro che caddero
lottando per costruire
un'altra storia
e un'altra terra
ricordali uno per uno
perché il silenzio non chiuda per sempre
la bocca dei morti
e dove non è arrivata la giustizia
arrivi la memoria
e sia più forte
della polvere e della complicita'
 Ricordati di ricordare i nomi delle vittime e i nomi dei carnefici
(i notissimi ignoti di ieri e di oggi)
perché tutte le vittime siano strappate alla morte per dimenticanza
e i carnefici sappiano che non finiremo mai di condannarli
anche se avranno avuto mille assoluzioni......

IL RISCATTO DELLA MEMORIA

Oggi con Papa Francesco per ricordare ' nella preghiera i nostri cari .
Riteniamo quest'incontro un grandissimo dono .
I loro nomi vengono scanditi ad uno ad uno in un lunghissimo elenco ,un appello alle coscienze "perche' il silenzio non uccida per la seconda volta e la memoria sia piu' forte della polvere e della complicita' "
Le vittime di mafia non chiedono vendetta ma esigono giustizia,orfane di un futuro loro rubato con la sopraffazione.
Sono vittime innocenti della ferocia umana, cadute per mano vigliacca ed omicida che ,oltrepassando il buio,continuano a vivere nell'impegno di tutti noi.

Citta' del Vaticano ,Chiesa di San Gregorio VII ,ore 17,30
 

giovedì 20 marzo 2014

Ciao......

Sento ancora i tuoi passi quando rientravi in casa la sera distrutto dal lavoro, ascolto dentro di me la tua voce calda e quel meraviglioso senso di protezione che mi trasmettevi perché tu non eri solo una padre, ma eri soprattutto un papà...resterai il mio orgoglio e la mia grande ferita...


Il magistrato Cesare Sirignano ancora una volta minacciato dal boss Setola durante l'udienza processuale

Nuove minacce in aula per il pm antimafia Cesare Sirignano ,da parte del capo dell'area stragista del clan dei casalesi Giuseppe Setola che gia' il 5 febbraio u.s si era reso protagonista di un episodio analogo.
Ci auguriamo che si sia provveduto a rafforzare il dispositivo  di sicurezza per il sostituto procuratore  della DDA di Napoli ,come richiesto.
A lui un forte abbraccio insieme alla nostra vicinanza.
Il sistema dell'impunita' ,la non certezza della pena,purtroppo consente anche questo,ossia  che un pluriomicida abbia la sfrontatezza e l'arroganza di insultare un magistrato ,nell'esercizio delle sue funzioni.
Ancora una volta dobbiamo rilevare che il nostro Paese e' ben lungi dall'essere uno Stato di diritto.
 

mercoledì 19 marzo 2014

Nella ruga del tempo

«Lascia che il tuo istinto tracci la rotta per la saggezza, e fa' che le tue paure siano sconfitte dalla speranza».

Nocera (SA) ISIS R.Pucci la Gerbera Gialla in memoria di Don Peppe Diana "Sulle strade della legalita'"

Don Peppe Diana

Don Peppe Diana aveva scelto di non tacere ma di portare il proprio messaggio non meramente evangelico ma anche di impegno civile e di solidarietà, a tutta la cittadinanza della sventurata terra in cui era nato : Casal di Principe .  Lui non rimase in silenzio di fronte all'ingiustizia,  alla violenza spietata e ai crimini della camorra.
Fu zittito per sempre, nel giorno in cui ricorreva il suo onomastico: era il 19 marzo del 1994 e Don Peppino si accingeva a celebrare la messa delle 7 e 30 quando il killer entrò nella sacrestia e lo colpì con diverse pallottole che lo uccisero all'istante. 
L'Italia si svegliò poco dopo scoprendo che esistevano uomini soli che non si sottraevano di fronte alla lotta contro quello che è il «male assoluto»; e che erano abbandonati a loro stessi.

Suo malgrado,Lui,un sacerdote che non voleva fare altro che compiere  nel migliore dei modi possibili il suo ministero, cercando di creare una collettività solidale in grado di opporsi alla brutalità e ai soprusi, sarebbe diventato uno dei troppi simboli di quanti cercano di ribellarsi alle imposizioni della criminalita' organizzata. 
Un eroe che oggi sarà ricordato in tutta la Campania con manifestazioni e mobilitazioni, nella speranza che il suo sudore e il suo sangue non siano stati versati invano e che non ci si dimentichi di condannare apertamente e senza riserve quegli intrecci tra potere istituzionale e criminalità organizzata che, già vent'anni fa, Don Peppe  aveva visto, conosciuto e denunciato senza timore.


Per amore del mio popolo

La camorra oggi è una forma di terrorismo che incute paura, impone le sue leggi e tenta di diventare componente endemica della realtà campana. I camorristi impongono con la violenza, armi in pugno, regole inaccettabili: estorsioni che hanno visto le nostre zone diventare sempre più aree sussidiate, assistite senza alcuna autonoma capacità di sviluppo; tangenti al venti per cento e oltre sui lavori edili, che scoraggerebbero l'imprenditore più temerario; traffici illeciti per l'acquisto e lo spaccio delle sostanze stupefacenti il cui uso produce a schiere giovani emarginati e manovalanza a disposizione delle organizzazioni criminali;  esempi negativi per tutta la fascia adolescenziale della popolazione, veri e propri laboratori di violenza e del crimine organizzato. [...] È ormai chiaro che il disfacimento delle istituzioni civili ha consentito l'infiltrazione del potere camorristico a tutti i livelli. La Camorra riempie un vuoto di potere dello Stato che nelle amministrazioni periferiche è caratterizzato da corruzione, lungaggini e favoritismi. La Camorra rappresenta uno Stato deviante parallelo rispetto a quello ufficiale, privo però di burocrazia e d'intermediari che sono la piaga dello Stato legale. 

(Don Peppe Diana 1991)

martedì 18 marzo 2014

In quei momenti.......

Nel dolore vero, quello profondo, indecente e disumano che ti spacca il cuore e ti sconvolge la mente,quello che più ti pesa e' la solitudine, una solitudine pesante come il cemento,senza rimedio, senza amore, senza speranza, che ti fa pesar la vita fino ad urlare forte, sperando in una liberazione che non viene.
 In quei lunghi momenti, troppo lunghi, le lacrime sembrano non bastare e nella sofferenza infinita capisci che ti e' rimasto solo Dio, con la speranza che,almeno Lui ,non ti abbandoni.



La vita non è tempo, ma essenza. Non importa quanto vivi, ma quanta vita riesci a catturare.

Una magica incoscienza

La primavera e' nell'aria ,con il suo dolce tepore in questa splendida giornata di sole
La vita esplode in tutte le sue forme .
E' un mescolarsi di sensazioni,sentimenti,aspirazioni.
Desiderio e abulia si alternano;voglia di tutto e di niente,mentre vado incontro ad un domani che non conosco,tutto da scoprire un domani che non riesco a delineare, a volere o forse a subire.
Non so il destino dove mi porta ne' cosa mi aspetta ma mi lascio andare in un totale oblio,annullando qualsiasi pensiero.

Ce la puoi fare !

Abbi coraggio di esprimerti, di metterti in discussione, di manifestare quello che nella tua mente sembra essere un vulcano di idee mai esploso. 
Abbi la forza di dire chi sei, e se la gente non comprenderà le tue parole, creando dei muri di distanza … allora disegnaci sopra i tuoi pensieri con tutti i colori che hai a disposizione, molto probabilmente scoprirai che la maggior parte di loro fingeva di non capire.
 Comincia adesso, riempi il grigio che ti circonda di pensieri variopinti!


Una scelta....

A volte ci vuole il coraggio di essere davvero felici, di raccogliere un momento ordinario e trasformarlo in epico.
Ci vuol coraggio a ridere di gusto di fronte a questa vita, ci vuole forza per scartare il negativo e portar dentro solo il meglio, conservare solo l'essenza della gioia. 
E quel coraggio ce l'abbiamo,è tutta una questione di scelta.

lunedì 17 marzo 2014

I moralisti non hanno mai migliorato l'umanita'.L'hanno soltanto resa piu' ipocrita.


Vite schiacciate

Da tre anni non c'è che fame, morte e crimini di guerra per i siriani sotto assedio.


Una  gravissima crisi dei diritti umani devasta la Siria: 2.500.000 rifugiati, 9.300.000 persone che hanno bisogno di assistenza e oltre 6.500.000 profughi interni, oltre 100.000 persone sono state uccise.

Per molti la situazione è disperata: mancano cibo, forniture mediche, carburante e forniture elettriche. Per sfamarsi si cibano di arbusti e piante, anche velenose, carne di gatto e di cane.

A Yarmuk, campo alla periferia di Damasco, dall'inizio dell'assedio delle forze governative a luglio 128 persone sono morte di fame.

Colpire zone densamente popolate da civili, dalle quali la popolazione non ha modo di fuggire, e assediarle fino alla fame, è un crimine di guerra.

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, con la risoluzione 2139, ha affrontato con ritardo questa crisi umanitaria, chiedendo la fine immediata degli "assedi dei centri abitati" delle violenze e delle violazioni dei diritti umani. Ma, finora, le parti in conflitto non hanno fatto abbastanza per porre fine alle sofferenze dei civili.


Tra mente e cuore

Mi piace l'ombra cosi' come la luce.
Di ogni persona amo i suoi chiaroscuri che solo la verita' mi puo' svelare.
In cielo stanotte una luna a tutto campo,splende sui miei pensieri.
Dopotutto domani e' un altro giorno......si vedra' .....

domenica 16 marzo 2014

Antonello Venditti - Amici mai - YouTube


Certi amori non finiscono.....
Fanno dei giri lunghi e poi ritornano...
Amori indivisibili ,indissolubili,inseparabili

Mai mai il tempo passerà 
Mai mai il tempo vincerà 
Il nostro non conoscersi 
per poi riprendersi 
e' una tortura da vivere 

Quando la ragione non capisce e non trova risposte ai suoi perche' ,si rischia di impazzire . Nasce allora il bisogno di dare un senso a ciò che senso non ha .



Il 21 marzo in preghiera con Papa Francesco per ricordare i nostri cari

Dal 1996 il 21 marzo, primo giorno di primavera, si ricordano in tutta Italia le vittime innocenti delle mafie. Ogni anno la manifestazione principale si tiene in una città d'Italia diversa, e nel 2014 si svolgerà la XIX Edizione a Latina.
Il venerdì 21 arriveremo da tutta Italia .
Saremo 700 familiari di vittime di mafie in rappresentanza di circa 15.000 persone che hanno subito il dolore della perdita di un loro caro per mano della violenza mafiosa.
Alle 17,30 è prevista a Roma la veglia di preghiera, presieduta dal Papa, con tutti noi e con i rappresentanti istituzionali che hanno confermato la loro partecipazione.
ritengo che per tutti noi sara' un'esperienza straordinaria,un grande conforto al dolore e alla mortificazione ma anche un'occasione unica per rilevare la condanna della Chiesa alla barbarie mafiosa,condanna che va ricordata a chi omette di farlo in alcune parrocchie e Diocesi.
Don Luigi Ciotti che ringraziamo per questo grande regalo che ci  ha regalato, ha spiegato che "la disponibilita' del Papa ad accompagnare i familiari a questo momento carico di dolore ma anche di speranza, e' segno di un'attenzione e di una sensibilita' che loro hanno colto sin dal primo momento. Attenzione verso tutta l'umanita' fragile, ferita. Ma attenzione anche - aggiunge il presidente di 'Libera' - per lo specifico tema delle mafie, della corruzione, delle tante forme di ingiustizia che negano la dignita' umana. Voce di una Chiesa che salda il Cielo e la Terra, e che della denuncia fa annuncio di salvezza". La preghiera e la prossimita' a chi piange un familiare ucciso da una delle tante mafie e' dunque la modalita' scelta da Papa Francesco per condannare le mafie, e contribuire a costruire una cultura che metta questi criminali ai margini della societa'. La condanna di questi tipi di criminalita' e' nella tradizione della Chiesa e dei papi. Nessuno dimentica il "grido" contro la mafia, di Giovanni Paolo II, il 9 maggio del '93, ad Agrigento, in cui chiese ai mafiosi di convertirsi, ammonendo che un giorno sarebbe venuto il giudizio di Dio. ''La mafia'' e' ''una strada di morte, incompatibile con il Vangelo'', e' stata la condanna pronunciata nel 2010 al teatro Politeama di Palermo da Benedetto XVI, il quale pure nel 2007 a Napoli condanno' la camorra. ''Non si tratta solo del deprecabile numero di delitti della camorra - disse Papa Ratzinger ai napoletani - ma anche del fatto che la violenza tende purtroppo a farsi mentalita' diffusa, insinuandosi nelle pieghe del vivere sociale, nei quartieri storici del centro e delle periferie nuove e anonime, con il rischio di attrarre specialmente la gioventu', che cresce in ambienti nei quali prospera l'illegalita', il sommerso, l'arte di arrangiarsi''. Dal punto di vista della Chiesa cattolica, chi commette un omicidio e chi ad esso collabora ''commettono un peccato - si legge nel nuovo catechismo - che grida vendetta davanti a Dio''. Per quanto poi riguarda i mafiosi, dal 1 dicembre 1944 i vescovi siciliani hanno loro inflitto la scomunica. Essi sono cioe' ''fuori dalla comunita' cristiana'' e quindi esclusi da tutti i sacramenti, che servono per la salvezza dell' anima. Un altro tipo di ''sanzione'' introdotta dalla Chiesa e' quella illustrata nel 1989 dall'arcivescovo di Napoli, card. Michele Giordano, il quale ha dato la direttiva di rifiutare come padrino di battesimo o cresima persone notoriamente malavitose. L' esempio e' stato seguito in numerose diocesi del Sud. Data l' importanza che il padrinato ha in quelle zone, il rifiuto e' una specie di pubblica ignominia.