lunedì 17 marzo 2014

Vite schiacciate

Da tre anni non c'è che fame, morte e crimini di guerra per i siriani sotto assedio.


Una  gravissima crisi dei diritti umani devasta la Siria: 2.500.000 rifugiati, 9.300.000 persone che hanno bisogno di assistenza e oltre 6.500.000 profughi interni, oltre 100.000 persone sono state uccise.

Per molti la situazione è disperata: mancano cibo, forniture mediche, carburante e forniture elettriche. Per sfamarsi si cibano di arbusti e piante, anche velenose, carne di gatto e di cane.

A Yarmuk, campo alla periferia di Damasco, dall'inizio dell'assedio delle forze governative a luglio 128 persone sono morte di fame.

Colpire zone densamente popolate da civili, dalle quali la popolazione non ha modo di fuggire, e assediarle fino alla fame, è un crimine di guerra.

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, con la risoluzione 2139, ha affrontato con ritardo questa crisi umanitaria, chiedendo la fine immediata degli "assedi dei centri abitati" delle violenze e delle violazioni dei diritti umani. Ma, finora, le parti in conflitto non hanno fatto abbastanza per porre fine alle sofferenze dei civili.