giovedì 2 ottobre 2014

Parliamo un po' dell'articolo 18............

Mi voglio perdere in un ragionamento sull'articolo18‬...
Ho sempre pensato che un imprenditore‬ debba essere libero di assumere e anche di licenziare, se lo ritiene necessario per qualsiasi ragione. È lui, infatti, che mette i soldi, è lui che si assume il rischio ed è giusto che faccia profitto (altrimenti non sarebbe un'impresa, ma un'associazione di mutuo soccorso). Dunque, se per perseguire il profitto gli serve licenziare o deve tagliare per non far morire la sua impresa, deve essere libero di farlo. 
In astratto, quindi, ritengo che potrebbe essere giusto abolire l'articolo per lasciargli mano libera.
E però.. Però, detto questo, non è certo questa la strada che apre il mercato del lavoro a nuovi ingressi.La libertà di licenziare senza dover dar conto a nessuno può essere accettata solo in un mercato dove ci sia una vera flessibilità (in entrata) del mercato stesso. Questo in Italia non esiste e non potrebbe improvvisamente e magicamente nascere solo perché viene accresciuta la flessibilità in uscita. 
Se il costo del lavoro resta ai livelli a cui è oggi da noi, la flessibilità non ci sarà mai, l'imprenditore troverà sempre comodo soltanto licenziare e di certo non assumere, perché non è in grado di sostenere i costi del lavoratore.
Non dimentichiamo, poi, che l'Italia è il paese del favore e del "comparaggio", della raccomandazione e della "clientela": in altre parole, il lavoratore licenziato ingiustamente, che non ha possibilità di essere reintegrato, spesso verrebbe semplicemente licenziato per poi far posto al raccomandato o all'amico o a qualcuno che può avere una "utilità" (il "merito, questo sconosciuto" ormai è spesso sconosciuto anche nel settore privato..).
Quindi, per concludere, l'abolizione dell'articolo 18 diventa, per me, solo un grande favore ai grandi gruppi industriali, alle grosse aziende  e non contribuisce minimamente ad aiutare l'occupazione. Non se non si interviene prima sulle condizioni del mercato del lavoro, abbassandone i costi.
Solo che non se ne esce, perché per abbassare i costi bisognerebbe abbassare innanzitutto i contributi per maternità, pensioni, disoccupazione, cioè per quello Stato sociale che oggi fa anche da ammortizzatore.. 
Niente, e un rompicapo che non lascia molti varchi ,comunque la si pensi.


AM