lunedì 9 giugno 2014

Ulisse Salvatore Di Palma /maggio 2013

ADRIANA NON MOLLARE MAI !
Questo è quanto si legge su un grande cartello realizzato dagli studenti del liceo P. Virgilio Marone di Metà di Sorrento.
E' dura la vita di trincea e non pochi sono i momenti di scoraggiamento.
Venti lunghi anni, tanto tempo è durato e dura il grande abbraccio che attraversa da sud a nord dell'Italia, la gerbera gialla.
Venti anni di lotta, di sfida e di coraggio; venti anni di resistenza ma anche di speranza nella ricerca di verità e giustizia; venti anni per dire no al malaffare, all'emarginazione in cui si ritrovano i familiari delle vittime innocenti della criminalità organizzata, alla rimozione della memoria; venti anni che rappresentano il viatico delle nuove generazioni che, formate ed informate, sapranno e dovranno costruire una nuova storia per un nuovo Paese.
Un fiore per dire no alla sopraffazione, alla violenza, all'egoismo oggi imperante sempre più; un fiore per oltrepassare il buio di morti ingiuste, cercando la luce che è libertà.
Adriana Musella con la sua gerbera ha tracciato negli anni un solco profondo.
Un impegno costante e determinato, il suo; una testimonianza non solo di tragedia vissuta ma soprattutto di reazione; un'inesauribile voglia di riscatto, un dolore sopito, lo scopo di non rendere vano un barbaro assassinio, la ribellione alla prepotenza; l'esempio concreto di come si possa trasformare un grande dolore in un inesauribile impegno.
Adriana ha detto no, senza la paura di mettersi in gioco, con una grande forza d'animo e tanto coraggio, denunciando disvalori e poteri forti.
Scelta non indolore, la sua, che ha comportato rinunce e sacrifici ma consapevole e voluta.
I venti anni della Gerbera rappresentano il traguardo di una vita spesa al servizio di un impegno.
Un augurio a questo speciale compleanno: Che il giallo della gerbera splenda in ogni cuore di ragazzo, uomo o donna che sia, splenda sempre ed ovunque, perché maggio abbia la pro- pria rivincita e il sacrificio delle vittime non sia stato vano, facendo ciascuno la propria parte, nella costruzione di una società migliore,più giusta e più vera.
Adriana Musella, la propria l'ha fatta, dando uno scopo alla sua vita e ad una morte in- giusta.
L'ha fatta formando coscienze per lunghi venti anni, affrontando una società senza voce, sorda e cieca, sfidando convenzioni, ignoranza e stereotipi.
L'ha fatta trasmettendo memoria e conoscenza, facendo di un fiore, un simbolo, baluardo autentico dei martiri, della brava e buona gente, degli onesti e soprattutto di centinaia di migliaia di giovani.
Questo simbolo che Adriana ha donato alla lotta alla mafia resterà e oltrepasserà la vita stessa.
I simboli non muoiono; per quanto forte il vento possa soffiare, come le montagne, non si piegheranno mai.

Salvatore Ulisse di Palma
Maggio 2013