lunedì 17 novembre 2014

“L'equivoco su cui spesso si gioca è questo: si dice quel politico era vicino ad un mafioso,quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con leorganizzazioni mafiose,però la magistratura non lo ha condannato,quindi quel politico è un uomo onesto. E NO! questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale,può dire: beh! Ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi,ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest'uomo è mafioso. Però,siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere,altri organi, altri poteri,cioè i politici,le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni,i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza:questo tizio non è mai stato condannato,quindi è un uomo onesto. Ma dimmi un poco,ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla,però c’è il grosso sospetto che dovrebbe,quantomeno,indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia,non soltanto essere onesti,ma apparire onesti,facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti,anche se non costituenti reati.”

(Paolo Borsellino)