sabato 21 febbraio 2015

Rassegna stampa

Solo determinazione, costanza, rigore etico e unità d'intenti potranno scalfire la cappa di "accorduni" e soprusi che grava sulla Calabria, minando la libera informazione ma anche gli altri diritti di tutta una comunità regionale, vittima degli interessi di pochi. Questo, in sintesi, il messaggio emerso con forza e chiarezza da "Stop Cinghiali!, la giornata della libertà di stampa calabra", promossa dal blog Lorasiamonoi con il sostegno del Sindacato Giornalisti Calabria a Cosenza, nel Chiostro di San Domenico, in occasione del primo anniversario del finto blocco della rotativa che la notte tra il 18 e il 19 febbraio 2014 impedì l'uscita in edicola dell'Ora della Calabria con la notizia di un'inchiesta aperta dalla magistratura a carico del figlio del senatore, Tonino Gentile.
 Inquietante l'allarme lanciato da Adriana Musella, presidente di "Gerbera Gialla" che ha parlato di isolamento anche nel mondo dell'associazionismo anti-n'drangheta contro chi decide di opporsi concretamente ai diversi "cinghiali" in carica o di denunciare uno dei tanti "accorduni", intese ai confini della legalità, che trascinano da decenni lo stesso status quo a vantaggio della stessa oligarchia lobbistica. «La prossima edizione del Premio "Gerbera Gialla"», ha annunciato la Musella, «al novanta per cento si terrà fuori Calabria, al Campidoglio, a Roma, perché in questa regione non ci sono veri interlocutori per fare antimafia». E, ricordando i i motivi delle sue dimissioni dal coordinamento "Riferimenti", ha aggiunto: «In questa regione, il problema non è solo che non c'è libertà di stampa, non c'è proprio libertà. Io ho perso quasi ogni speranza, tanto da non sapere che cosa trasmettere agli allievi delle scuole, che pure continuerò sempre a coinvolgere e spronare. Il mio pessimismo nasce dalla situazione politica. Dopo il disastro della giunta regionale di centrodestra ho creduto in una possibilità di cambiamento con le ultime elezioni, nelle quali per la prima volta ho preso una posizione politica. Ma la scelta dei vertici della nuova giunta, molti dei quali inquisiti, mi ha sconcertata: si ripresenta il solito sistema di potere». E ha concluso sulla libera informazione in Calabria: «Dietro alcuni giornali vedo muoversi gli stessi personaggi che hanno contribuito alla chiusura dell'Ora della Calabria, come Umberto De Rose, legato a Tonino Gentile, giusto per fare dei nomi».
Luciano Regolo (L'orasiamonoi)


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