lunedì 20 ottobre 2014

Elezione regionali in Calabria a rischio "ndrangheta"


"I codici etici valgono alla causa fino ad un certo punto.
La mia opinione e' che se davvero si vuole rinnovare e dare un'alternativa alla gente, certe figure  discusse non andrebbero candidate.
Il popolo  e' disilluso, non ha piu' incentivo e prevedo per le regionali un forte rischio di astensionismo.
Necessita il coraggio di rifiutare i voti della 'ndrangheta, i voti sporchi e di conseguenza dire no a quei personaggi che in qualche modo sono o sono stati discussi per contiguita'.
Non basta la condanna come prevede la legge e di conseguenza il codice etico dell'antimafia. I partiti devono dimostrare responsabilita' e eticita'. No a persone indagate e chiacchierate che, a nostro avviso, dovrebbero gia' essere escluse dalle liste e avere la pazienza di dimostrare la propria innocenza.
Non possiamo permetterci ne' sorprese dopo, ne' ripercussioni durante la campagna elettorale.
Gia' ora i mormorii non si contano .C'e' bisogno di dimostrare alla gente un'azione concreta e di essere coerenti col rinnovamento prospettato che non risulta in atto. Non e' l'eta' anagrafica a sancire e garantire il nuovo, bensi' il cambio di metodi vetusti e strategie. Alcuni nomi in Calabria non offrono garanzie in tal senso e riteniamo che le liste per questo, dovrebbero essere composte da figure nuove e al di sopra di ogni sospetto."

AM