domenica 23 marzo 2014

VITTIMA DIMAFIA

Son solita dire che la memoria di mio padre l'ho quasi imposta.

Le istituzioni,infatti, ricordano i loro uomini,i grandi uomini ,ma dimenticano troppo spesso i cittadini comuni .

Spetta, allora, a noi familiari, tenerne viva la memoria e la dignità .

Credo che il ricordo di alcuni uomini e di alcune morti vada trasmesso, perché possa trasformarsi in patrimonio comune..  

A loro è stata riservata la parte più difficile,quella di morire.

A noi resta un compito molto più agevole : diffondere e tutelare quei valori in cui essi credevano e per i quali sono morti. Il dolore è qualcosa di troppo intimo per metterlo in scena ma anche la  sofferenza non può essere fine a se stessa.Le  tragedie e le loro conseguenze ,è vero, sono parte del privato di ciascuna famiglia ma ritengo che certe morti  appartengano alla società tutta.