giovedì 21 novembre 2013

Politica e malaffare

"La politica che non fa il suo mestiere, è forse la prima anticamera dei poteri mafiosi". 
Il futuro delle mafie dipende dal l'impegno  della politica che soffre di un vuoto di legittimazione etica.
Alla globalizzazione del crimine bisognerebbe opporre quella della legalità'..
E' compito delle istituzioni perseguire politiche pubbliche capaci di operare su quelle condizioni sociali, economiche e culturali che maggiormente favoriscono il radicamento delle mafie,rivedendo una normativa che ha bisogno di provvedimenti concreti ed efficienti.
L'Italia risulta al 69 posto,al pari di Ghana e Macedonia ,nella classifica mondiale della corruzione che,sappiamo essere indispensabile avvio dell' attività' criminale.
Il nostro sistema si rivela corruttibile governato da corrotti e corruttori. 
Nel Paese non possiamo non ammettere il fallimento politico di questi anni.
Lo spessore morale ed etico della classe dirigente non  e' certamente  da definirsi alto.
 Servono leggi, lo dicevo,ma  serve soprattutto la "candidabilità" degli atteggiamenti, altrimenti non usciamo da questo pantano.
Il principio di responsabilità' e' alla base della questione morale ma dobbiamo denunciarne la totale assenza in una politica incapace e grigia cui mancano  requisiti essenziali "Autorevolezza e Credibilità' ".