Solitamente,collaborano nelle attività illecite, supportando l'organizzazione .
Conservano la memoria e tutelano l'onore.Sono le donne ,infatti,ad alimentare la vendetta serbando nel cuore i morti e pretendendo che il sangue venga lavato con altro sangue.
Giuseppina Pesce, un aiuto per la magistratura dall'interno delle cosche calabresi.
Non è facile trovare in sé il coraggio di scegliere, di schierarsi contro chi hai amato, hai considerato importante nella tua vita.
Non è facile schierarsi contro chi hai scoperto essere potente, forte, ma soprattutto senza pietà.
Giuseppina Pesce è una donna di Rosarno,paese ad altissima densità' mafiosa ,figlia di Salvatore, capo della potentissima cosca Pesce che ha avuto il coraggio di testimoniare contro le famiglie, all'interno delle quali ha vissuto, permettendo agli organi inquirenti di condurre delle operazioni che hanno portato all'arresto e alla detenzione di alcuni dei suoi familiari, comprese la madre e la sorella. Oggi,con i suoi figli ,vive in località' protetta
Maria Concetta Cacciola che i familiari hanno ucciso con l 'acido muriatico,inscenando un finto suicidio.
Sono donne ,queste ,che hanno infranto il silenzio preteso dalle cosche e assegnato loro dalla tradizione.
Credo,comunque,che qualsiasi donna prima di essere moglie ,sia madre e una madre non può' volere il male dei propri figli o la loro morte.
Anche in questo caso,la cultura e la sensibilizzazione giocano un ruolo fondamentale.
Le donne di 'ndrangheta, sono state sottomesse e dominate prima da un padre ,poi da un marito padrone;non conoscono un'altra realtà .
Le dissociazioni ottenute sono state quasi sempre quelle di donne giovani,diversamente acculturate che hanno capito che cambiare e' possibile e hanno voluto una vita migliore per loro e per i propri figli.
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