sabato 21 dicembre 2013
venerdì 20 dicembre 2013
Slot machines e gioco d'azzardo : Lo Stato penalizza la legalità'
La potente e ricchissima lobby delle slot e del gioco d'azzardo ha colpito ancora.
Lo Stato taglia i trasferimenti di denaro agli Enti che ostacolano le slot machines nel proprio territorio
Lo scandalo pero' non comincia oggi.
l' IVA sui giochi on line e' lo 0,6% mentre su beni essenziali come pane e pasta, il 4%.
Le le slot machine sono collegate al gioco d'azzardo che e' la terza impresa italiana per fatturato.
E' questo uno dei canali che la mafia sfrutta per il riciclaggio .
Che fa il nostro parlamento ?APPROVA!
"Si muore perché si è' soli o perche'si è' entrati in un gioco troppo grande "
Parla in un'intervista con "Repubblica" il pubblico ministero di Palermo Nino Di Matteominacciato di morte da Totò Riina e da lettere anonime con lo stemma della 'Repubblica italiana'."A volte mi chiedo se è giusto andare avanti, per me e per la mia famiglia. Razionalmente penso che non ne valga la pena, ma poi un impasto di sentimenti si fa largo e mi trascina a una sola risposta: ne vale la pena, è giusto così".
Lo Stato e la Mafia o si combattono o si alleano. In questo caso abbiamo uno STATO STATO, rappresentato da Di Matteo e i suoi colleghi che indagano sulla trattativa contro uno Stato Mafia.
El pueblo unido jamás será vencido
NINO DI MATTEO NON VA LASCIATO SOLO !
L'ITALIA ONESTA SCENDE IN PIAZZA!
SIT IN DAVANTI ALLE PREFETTURE! CORTEO A PALERMO.
L'ITALIA ONESTA SCENDE IN PIAZZA!
SIT IN DAVANTI ALLE PREFETTURE! CORTEO A PALERMO.
giovedì 19 dicembre 2013
La Giustizia Italiana
Oltre al seriale Killer Bartolomeo Gagliano ,un altro detenuto non ha fatto rientro in carcere .
Si tratta del camorrista Pietro Esposito al quale era stato elargito l'ormai consueto permesso premio.
Ma che razza di Stato e' mai questo in cui viviamo?
Il ministro ha definito l'accaduto gravissimo.
To guarda!
Mi chiedo perché' non si riaprono Pianosa e l'Asinara.
Purtroppo si preferisce parlare di amnistia e indulto.
VERGOGNA!
Come ?
"Come farti capire che c'è sempre tempo?
Che uno deve solo cercarlo e darselo,
Che non è proibito amare,
Che le ferite si rimarginano,
Che le porte non devono chiudersi,
Che la maggiore porta è l'affetto,
Che gli affetti ci definiscono,
Che cercare un equilibrio non implica essere tiepido,
Che trovarsi è molto bello,
Che non c'è nulla di meglio che ringraziare,
Che nessuno vuole essere solo,
Che per non essere solo devi dare,
Che aiutare è potere incoraggiare ed appoggiare,
Che adulare non è aiutare,
Che quando non c'è piacere nelle cose non si sta vivendo,
Che si sente col corpo e la mente,
Che si ascolta con le orecchie,
Che costa essere sensibile e non ferirsi,
Che ferirsi non è dissanguarsi,
Che chi semina muri non raccoglie niente,
Che sarebbe meglio costruire ponti,
Che su di essi si va all'altro lato e si torna anche,
Che ritornare non implica retrocedere,
Che retrocedere può essere anche avanzare,
Come farti sapere che nessuno stabilisce norme salvo la vita?
Come farti sapere che c'è sempre tempo?"
mercoledì 18 dicembre 2013
Dove il cuore vuole andare.....che vada !
Un pomeriggio il cuore gli disse che lui era felice."Anche se ogni tanto mi lamento," diceva il suo cuore, "lo faccio perché sono il cuore di un uomo e i cuori degli uomini sono cosa ì: hanno paura di inseguire la propria strada e realizzare i sogni più grandi, perché lasciano il posto alla ragione ,pensano di sbagliare o di non riuscire a raggiungerli.Noi, i cuori, siamo terrorizzati al solo pensiero di rivivere amori che credevamo finiti per sempre, di momenti che avrebbero potuto essere belli e non lo sono stati, di tesori che avrebbero potuto essere scoperti e sono rimasti per sempre nascosti nella sabbia, ma quando ciò accade, noi ne soffriamo intensamente."Il mio cuore ha paura di soffrire digli che la paura di soffrire è assai peggiore della stessa sofferenza.E che nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito il proprio sentire e i propri sogniP.Coelho
martedì 17 dicembre 2013
lunedì 16 dicembre 2013
Riflessione
Le persone non le perdiamo.
Quando cambiano e vanno via sono loro che scelgono di perdere te e spesso diventano proprio quelle che dicevano non sarebbero mai state.
Quando cambiano e vanno via sono loro che scelgono di perdere te e spesso diventano proprio quelle che dicevano non sarebbero mai state.
In Calabria l'antimafia e' a rischio delegittimazione.
A seguito della vicenda "Rosy Canale"sta accadendo in Calabria,quello che si temeva e che anche il procuratore di Reggio Calabria Cafiero De Raho aveva denunciato: ossia approfittare dell'occasione ,per discreditare e delegittimare l'antimafia,gettando fango su tutto e tutti senza cognizione di causa.
Siamo i primi a rilevare che ,in questo campo,come dappertutto,ci sono i buoni e gli approfittatori ma riteniamo che non si possa fare di tutta l'erba un fascio.
Abbiamo denunciato e lo ribadiamo che Rosy Canale non puo' certo considerarsi un'icona ne' la sua attivita' essere classificata come antimafia.
La Calabria e' una terra molto particolare,ingrata per certi versi e dove vige un modo di pensare ed agire non riscontrabile in nessun paese al mondo.
Il poeta Giunta fa scuola in questo senso.
Si e' pronti ad affossare e innescare dubbi ad insinuare con fare disfattista .
Non si capisce il perche' si tende sempre a distruggere e mai a costruire.
Ritengo che sia questa una delle cause per cui questa regione non progredisce e viene emarginata e bistrattata.
Spesso si da la colpa alla stampa e ai media nazionali ma penso che, invece, sia da attribuire prima di tutto agli indigeni,a quei calabresi con mentalità' piccola e meschina che denigrano tutto e il contrario di tutto per invidia o cattiveria questo non si è' mai compreso.
Bisogna fare molta attenzione perché' tentare di delegittimare il buono che c'e nell'antimafia in una terra come la Calabria, vuol dire fare il gioco della criminalita' organizzata ed essere ad essa srtumentali.
Qualche anno prima di morire Paolo Borsellino, e tutto il pool antimafia di Palermo, sono stati coinvolti in una polemica nata da un articolo pubblicato sul "Corriere della Sera" del 10 gennaio 1987 a firma di Leonardo Sciascia.
L'articolo era intitolato "I professionisti dell'antimafia" e questa era la sua tesi di fondo: in Sicilia il modo migliore per fare carriera in politica e in magistratura è dichiararsi antimafioso, usare l'"antimafia come strumento di potere", come mezzo per diventare potenti ed intoccabili
Citare Borsellino come "esempio di professionismo mafioso, insinuare il dubbio che il magistrato avesse fatto carriera grazie alla lotta alla mafia, è stato certamente un errore, sfruttato abilmente dai nemici del pool.
Questo dimostra che anche i grandi intellettuali possono sbagliare.
C'è da rilevare,però' ,che ancora qualcuno persiste, per ignoranza, nell'errore.
Non siamo tutti uguali !
Che ci sia, poi, chi approfitta della lotta alla mafia per i propri affari, questo siamo i primi a denunciarlo ma certo non si possono offendere le vittime e soprattutto coloro che di quest'impegno ne hanno fatto ragione di vita.
Siamo i primi a rilevare che ,in questo campo,come dappertutto,ci sono i buoni e gli approfittatori ma riteniamo che non si possa fare di tutta l'erba un fascio.
Abbiamo denunciato e lo ribadiamo che Rosy Canale non puo' certo considerarsi un'icona ne' la sua attivita' essere classificata come antimafia.
La Calabria e' una terra molto particolare,ingrata per certi versi e dove vige un modo di pensare ed agire non riscontrabile in nessun paese al mondo.
Il poeta Giunta fa scuola in questo senso.
Si e' pronti ad affossare e innescare dubbi ad insinuare con fare disfattista .
Non si capisce il perche' si tende sempre a distruggere e mai a costruire.
Ritengo che sia questa una delle cause per cui questa regione non progredisce e viene emarginata e bistrattata.
Spesso si da la colpa alla stampa e ai media nazionali ma penso che, invece, sia da attribuire prima di tutto agli indigeni,a quei calabresi con mentalità' piccola e meschina che denigrano tutto e il contrario di tutto per invidia o cattiveria questo non si è' mai compreso.
Bisogna fare molta attenzione perché' tentare di delegittimare il buono che c'e nell'antimafia in una terra come la Calabria, vuol dire fare il gioco della criminalita' organizzata ed essere ad essa srtumentali.
Qualche anno prima di morire Paolo Borsellino, e tutto il pool antimafia di Palermo, sono stati coinvolti in una polemica nata da un articolo pubblicato sul "Corriere della Sera" del 10 gennaio 1987 a firma di Leonardo Sciascia.
L'articolo era intitolato "I professionisti dell'antimafia" e questa era la sua tesi di fondo: in Sicilia il modo migliore per fare carriera in politica e in magistratura è dichiararsi antimafioso, usare l'"antimafia come strumento di potere", come mezzo per diventare potenti ed intoccabili
Citare Borsellino come "esempio di professionismo mafioso, insinuare il dubbio che il magistrato avesse fatto carriera grazie alla lotta alla mafia, è stato certamente un errore, sfruttato abilmente dai nemici del pool.
Questo dimostra che anche i grandi intellettuali possono sbagliare.
C'è da rilevare,però' ,che ancora qualcuno persiste, per ignoranza, nell'errore.
Non siamo tutti uguali !
Che ci sia, poi, chi approfitta della lotta alla mafia per i propri affari, questo siamo i primi a denunciarlo ma certo non si possono offendere le vittime e soprattutto coloro che di quest'impegno ne hanno fatto ragione di vita.
Rien de Rien
"Non, rien de rien, non, je ne regrette rien,
ni le bien qu'on m'a fait, ni le mal;
tout ça m'est bien égal !"
Io non rimpiango niente,niente di niente,
Ne' il bene che mi è' stato fatto ne' il male.
Tutto mi sta bene ugualmente.
domenica 15 dicembre 2013
Quelle come me....
Quelle come me sono capaci di grandi amori e grandi collere, grandi litigi, grandi pianti e grandi perdoni.
Quelle come me non tradiscono mai,
quelle come me hanno valori che sono incastrati nella testa come se fossero pezzi di un puzzle, dove ogni singolo pezzo ha il suo incastro e lì deve andare.
Niente per loro è sottotono, niente è superficiale o scontato, non le amiche, non la famiglia, non gli amori che hanno voluto, che hanno cercato, difeso e sopportato.
Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive…
Quelle come me donano l’Anima, perché un’anima da sola è come una goccia d’acqua nel deserto…
Quelle come me tendono la mano ed aiutano a rialzarsi, pur correndo il rischio di cadere a loro volta…
Quelle come me guardano avanti, anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro…
Quelle come me cercano un senso all’esistere e, quando lo trovano, tentano di insegnarlo a chi sta solo sopravvivendo…
Quelle come me quando amano, amano per sempre…
Quelle come me inseguono un sogno…quello di essere amate per ciò che sono e non per ciò che si vorrebbe fossero…
Quelle come me girano il mondo perché' il mondo e' grande .....
Quelle come me vorrebbero cambiare, ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo…
Quelle come me urlano,perché la loro voce non si confonda con le lacrime…
Quelle come me sono quelle cui tu riesci sempre a spezzare il cuore, perché sai che ti lasceranno andare, senza chiederti nulla…
Quelle come me amano troppo, pur sapendo che, in cambio, non riceveranno altrettanto....
Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso, purtroppo, fondano la loro esistenza…
Quelle come me passano innosservate, ma sono le uniche che ti ameranno davvero…
Quelle come me sono quelle che, nell’autunno della tua vita, rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti e che tu non hai voluto...
Quelle come me non tradiscono mai,
quelle come me hanno valori che sono incastrati nella testa come se fossero pezzi di un puzzle, dove ogni singolo pezzo ha il suo incastro e lì deve andare.
Niente per loro è sottotono, niente è superficiale o scontato, non le amiche, non la famiglia, non gli amori che hanno voluto, che hanno cercato, difeso e sopportato.
Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive…
Quelle come me donano l’Anima, perché un’anima da sola è come una goccia d’acqua nel deserto…
Quelle come me tendono la mano ed aiutano a rialzarsi, pur correndo il rischio di cadere a loro volta…
Quelle come me guardano avanti, anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro…
Quelle come me cercano un senso all’esistere e, quando lo trovano, tentano di insegnarlo a chi sta solo sopravvivendo…
Quelle come me quando amano, amano per sempre…
Quelle come me inseguono un sogno…quello di essere amate per ciò che sono e non per ciò che si vorrebbe fossero…
Quelle come me girano il mondo perché' il mondo e' grande .....
Quelle come me vorrebbero cambiare, ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo…
Quelle come me urlano,perché la loro voce non si confonda con le lacrime…
Quelle come me sono quelle cui tu riesci sempre a spezzare il cuore, perché sai che ti lasceranno andare, senza chiederti nulla…
Quelle come me amano troppo, pur sapendo che, in cambio, non riceveranno altrettanto....
Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso, purtroppo, fondano la loro esistenza…
Quelle come me passano innosservate, ma sono le uniche che ti ameranno davvero…
Quelle come me sono quelle che, nell’autunno della tua vita, rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti e che tu non hai voluto...
Certi dolori ......
Ci sono dolori che non si possono né evitare né cancellare : esistono.
Possiamo solo affrontarli e cercare di fare di tutto affinché non ci devastino;
ci vuole,pero',tanto tempo.
Non basta fare come se niente fosse successo perché la vita continui come prima, perche' niente può più essere come prima.
Quando una persona che amiamo se ne va via ,e' difficile imparare a vivere con quel vuoto profondo che si spalanca all'improvviso.
Non basta semplicemente voltare pagina, ripetersi che la vita continua e che non serve a nulla piangere.
Non basta imporsi di non pensarci ; quel vuoto è lì come una ferita profonda che pian piano cerchiamo di far cicatrizzare anche se alcune ferite non si cicatrizzano mai completamente.q
Non basta premere sul tasto "cancella" per eliminare tutti i ricordi e distaccarsi da chi non c'è più.
Elaborare la perdita è un'operazione psichica lunga e complessa; si tratta non solo di accettare la realtà, ma anche di riconoscere veramente ciò che si è perduto, con la consapevolezza di tutto quello che si sarebbe potuto e voluto vivere .
Solo poi, si può tornare alla vita, nonostante la sofferenza che resta ,quando si capisce che i ricordi sono solo ricordi.
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