sabato 29 marzo 2014
Quello che succede dentro di noi determina poi quel che succede fuori di noi
Certi amori non finiscono ma saranno sempre parte di noi
Spegnerò le luci e da qui
Sparirai
Pochi attimi
Oltre questa nebbia
Oltre il temporale
C'è una notte lunga e limpida,
Finira'
Sei nell'anima
E lì ti lascio per sempre
Sospeso
Immobile
Fermo immagine
Un segno che non passa mai
Sei in ogni parte di me
Gianna Nannini
Non so cosa eri.....
venerdì 28 marzo 2014
Con la Gerbera Gialla sulle orme di Gennaro Musella
Tu chiamale...se vuoi...emozioni
La finta umiltà è lo specchio dell'arroganza... la bugia raccontata a se stessi è il proprio piede che fa inciampare l'altro... il "non ho nulla di cui rimproverarmi"... è il fallimento....
Renzi : L'Italia non ha alibi ! Dobbiamo cambiare noi stessi !
Non dobbiamo piangerci addosso ,concordo, abbiamo mille risorse e uno scatto d'orgoglio e' indispensabile quanto una sana presa di responsabilita' , ma riconosciamo al cittadino anche i propri sacrosanti diritti !
giovedì 27 marzo 2014
Scacco matto ad una certa Chiesa
I mafiosi devoti adorano piu' di ogni cosa le processioni, idolatrano alcune Sante, San Michele Arcangelo e La Madonna.
Nei riti d'iniziazione bruciano nel fuoco le immaginette votive dopo averci versato sopra il proprio sangue.
Contro questo paganesimo, Papa Francesco, il 21 marzo, con parole sommesse ma durissime ha chiamato alla conversione il malavitoso, prospettandogli l'inferno: «Il denaro insanguinato, il potere insanguinato,non potrai portarlo all'altra vita».
Ancora più rivelatori delle parole sono i suoi gesti : l'abbraccio a noi familiari delle vittime di mafia, la mano tesa a Don Ciotti, il prete di strada vissuto per anni ai margini della Santa Sede e finalmente chiamato a parlare accanto al Pontefice. Ciotti ha incitato la Chiesa a fare autocritica,ricordando come in passato, essa non abbia chiuso gli occhi davanti alla mafia,fino a diventarne talvolta complice. Ha citato i momenti di luce (in particolare Don Pino Puglisi, Don Peppe Diana, Don Cesare Boschin, ammazzati nel '93, '94, '95) e al tempo stesso i «silenzi, le sottovalutazioni, gli eccessi di prudenza, le parole di circostanza».
È un j'accuse pesante, quello di Luigi Ciotti, lanciato nel cuore della Chiesa, sicuro d'avere a fianco la sua massima autorità.
L'Altra Chiesa, quella di Don Gallo , Don Tonino Bello ,da periferia che era ,diventa centro,motore.
Forse lo scatto invocato da Ciotti (la «pedata di Dio») deve avvenire anche nella curia, e fin dentro le parrocchie. Altrimenti l'anatema profetico che viene dall'alto sarà, come qualcuno ha detto : «acqua che scivola sul marmo ».
Vento di secessione
PIu' di due milioni di veneti hanno votato un referendum online per l'indipendenza del Veneto dall' Italia. Resto inerme ed attonita di fronte a tanta ignoranza.
Sinceramente,non riesco a pensare che tutti i veneti possano essere confusi con quelli che hanno votato questa stupidaggine: comprendo la rabbia ed è giusto manifestarla, ma arrivare a questa carnevalata mi sembra eccessivo quanto inutile.
Nella Costituzione è scritto che l' Italia è una e indivisibile!
Cent'anni fa scoppiava la prima guerra mondiale,un conflitto sanguinoso che ha cambiato il corso della storia e ridisegnato, da cima a fondo, la cartina geografica dell'Europa : nove milioni di morti.
Nel Veneto a due passi da Maserada c'è il Ponte della Priula e la targa: il Piave mormorò non passa lo straniero, il Piave: fiume sacro alla Patria! A due passi a Nervesa della Battaglia si decise la vittoria dell' Italia sugli Austro-ungarici, al tramonto il fiume era color del sangue per difendere la Linea del Piave.
Inviato da iPad
Parole di cuore
martedì 25 marzo 2014
La Felicita' e' l'eccezione
lunedì 24 marzo 2014
domenica 23 marzo 2014
Non ci s'innamora....
In pubblicazione il nuovo libro della mia cara amica Giovanna Luini
Sul dolore. Viaggio nel senso profondo della vita
di Umberto Veronesi Luini M. Giovanna edito da Cairo Publishing
Non sempre volere e' potere......
VITTIMA DIMAFIA
Son solita dire che la memoria di mio padre l'ho quasi imposta.
Le istituzioni,infatti, ricordano i loro uomini,i grandi uomini ,ma dimenticano troppo spesso i cittadini comuni .
Spetta, allora, a noi familiari, tenerne viva la memoria e la dignità .
Credo che il ricordo di alcuni uomini e di alcune morti vada trasmesso, perché possa trasformarsi in patrimonio comune..
A loro è stata riservata la parte più difficile,quella di morire.
A noi resta un compito molto più agevole : diffondere e tutelare quei valori in cui essi credevano e per i quali sono morti. Il dolore è qualcosa di troppo intimo per metterlo in scena ma anche la sofferenza non può essere fine a se stessa.Le tragedie e le loro conseguenze ,è vero, sono parte del privato di ciascuna famiglia ma ritengo che certe morti appartengano alla società tutta.