sabato 19 aprile 2014
Quel filo invisibile chiamato amore
La vita gioca a separarli ma loro sanno che c'e' un filo rosso che li unisce e anche lontani ,riusciranno sempre a ritrovarsi.
Malgrado ciò, ogni volta si salutano come se fosse l'ultima, cercando d'imprimere dentro di se tutto ciò che appartiene all'altro.
Il loro esistere coincide con il loro ritrovarsi.
Il resto rimane privo di senso fino a quando non si ricongiungono.
E allora sia! La vita, il sogno di ritrovarsi.
Malgrado ciò, ogni volta si salutano come se fosse l'ultima, cercando d'imprimere dentro di se tutto ciò che appartiene all'altro.
Il loro esistere coincide con il loro ritrovarsi.
Il resto rimane privo di senso fino a quando non si ricongiungono.
E allora sia! La vita, il sogno di ritrovarsi.
"Il male non avra' l'ultima parola, ma l'amore, la misericordia e il perdono"
Con queste parole Papa Francesco si e' rivolto ai quasi 20 mila fedeli presenti alla Via Crucis del Colosseo
venerdì 18 aprile 2014
Con le croce di Cristo la nostra
Venerdi' santo : Passione e morte di nostro Signore .
Quante volte si cade sotto il peso della croce?Il dolore ci annienta,la forza viene meno e sembra che la vita sia finita.
Eppure,come per miracolo,ci si rialza.
Per rinascere e' obbligatorio passare attraverso la sofferenza.
Devi annullarti per poi risorgere.
Quest'anno sento di vivere una vera Pasqua di resurrezione.
Qualunque sia la strada da percorrere,l'importante e' sconfiggere il male,allontanare l'astio dai nostri cuori e riscoprire la capacita' d'amare.
Volere il bene dell'altro e' la piu' grande espressione d'amore e rende la pace all'anima.
Quante volte si cade sotto il peso della croce?Il dolore ci annienta,la forza viene meno e sembra che la vita sia finita.
Eppure,come per miracolo,ci si rialza.
Per rinascere e' obbligatorio passare attraverso la sofferenza.
Devi annullarti per poi risorgere.
Quest'anno sento di vivere una vera Pasqua di resurrezione.
Qualunque sia la strada da percorrere,l'importante e' sconfiggere il male,allontanare l'astio dai nostri cuori e riscoprire la capacita' d'amare.
Volere il bene dell'altro e' la piu' grande espressione d'amore e rende la pace all'anima.
Cosentino ha le chiavi della reggia
Non è solo il potere o la prepotenza o il comando che conta per un uomo come Cosentino, non conta nemmeno solo avere una buona corte e servili cortigiani: conta l'ostentazione di tutto questo. E le chiavi della reggia di Caserta sono l'ingrediente che contribuisce alla narrazione del mito.
LA REGGIA – Dalla documentazione depositata ieri dal pm della Dda Antonello Ardituro al Tribunale del Riesame emerge un particolare: Cosentino aveva le chiavi di un ingresso laterale della Reggia di Caserta consegnategli dal prefetto dell'epoca. Le chiavi fanno parte del materiale sequestrato all'ex deputato berlusconiano.
LA REGGIA – Dalla documentazione depositata ieri dal pm della Dda Antonello Ardituro al Tribunale del Riesame emerge un particolare: Cosentino aveva le chiavi di un ingresso laterale della Reggia di Caserta consegnategli dal prefetto dell'epoca. Le chiavi fanno parte del materiale sequestrato all'ex deputato berlusconiano.
Addio a Gabriel Garcia Marquez
"......Dio mio se avessi un pezzo di vita… Non lascerei passare un solo giorno senza dire alle persone che amo, che le amo. Direi ad ogni uomo e ad ogni donna che sono i miei prediletti e vivrei innamorato dell'amore. ...........
Ho imparato così tante cose, ma in verità non saranno granchè utili, perchè quando mi metteranno in questa valigia, starò purtroppo per morire "
Ho imparato così tante cose, ma in verità non saranno granchè utili, perchè quando mi metteranno in questa valigia, starò purtroppo per morire "
giovedì 17 aprile 2014
Ho imparato.....
Ho imparato che la distanza non separa
Che quando ami davvero ami per sempre
Che chiedere scusa o dire "mi manchi" è liberatorio
Ho imparato a mie spese a non dare niente per scontato
Ho imparato a fidarmi di pochi
e nonostante le avversità della vita
la cosa che di piu' bello ho imparato
è mantenere intatti nel cuore i miei sogni di Luce
mercoledì 16 aprile 2014
« Al mio funerale sarà bello assai perché ci saranno parole, paroloni, elogi, mi scopriranno un grande attore: perché questo è un bellissimo paese, in cui però per venire riconosciuti qualcosa, bisogna morire. »
Totò morì nella sua casa di Via Monti Parioli alle 3:30 del mattino (l'ora in cui era solito andarsene a dormire) del 15 aprile 1967, all'età di 69 anni: venne stroncato da un infarto dopo una lunga agonia, tanto sofferta che lui stesso pregò il medico curante di lasciarlo morire. Proprio la sera del 13 aprile confessò al suo autista Carlo Cafiero: "Cafie', non ti nascondo che stasera mi sento una vera schifezza." Le sue ultime parole furono, secondo Franca Faldini, "T'aggio voluto bene Franca, proprio assai", sebbene secondo la figlia Liliana disse: "Portatemi a Napoli: sono cattolico, apostolico e napoletano." Ricordiamo, tutti insieme, il grande Totò!
martedì 15 aprile 2014
VERGOGNA !
Siamo tutti uguali davanti la legge ma la legge non e' uguale per tutti!
Sono disgustata,sdegnata,mortificata nel mio essere cittadina di questo Paese.
E allora com'e' il fatto ?se uno di noi non paga una multa,o la tassa sui rifiuti o la stramaledetta e truffatrice equitalia ,viene perseguitato a vita,mentre invece ,dopo avere truffato il fisco per miliardi,c'e' chi se la cava con quattro ore di ricreazione settimanali per anziani.......per il resto al posto degli arresti,andra' a Roma,fara' campagna elettorale,rilascera' interviste...........MA DOVE VIVIAMO........E' davvero uno schifo! E IL POPOLO BUE DOVREBBE CALARE LA TESTA E PAGARE!
NOn esiste stato di diritto ,non esiste giustizia sociale !
Da un'intervista di Natalia Pazzaglia
Pull rosa salmone, collana di perle e pietre dure: sorride.
Minacce e intimidazioni non le fanno paura: Adriana Musella parla di uomini delle istituzioni collusi con la mafia, che distruggono, annientano, cancellano il lavoro pazientemente fatto nelle scuole per seminare germogli di legalità e semi di speranza.
E' una controrivoluzione difficile da combattere, quella contro chi viene dall'alto.
"Riuscirà mai a cancellare quella macchia grigia dalla sua memoria?".
3 maggio 1982. Via Apollo, Reggio Calabria.
Una autobomba esplode, spargendo nell'area circostante brandelli del corpo dilaniato di un ingegnere salernitano. Una macchia grigia resta sul muro del palazzo di fronte a quello dove vive la giovane Adriana. Tracce del cervello di Gennaro Musella.
Non era un burocrate, né un magistrato, né un politico.
Quell'uomo era suo padre.
Un uomo comune, un professionista che aveva fatto qualcosa che non doveva fare, che aveva denunciato irregolarità e connivenze politiche in una gara d'appalto pilotata dai "Cavalieri dell'Apocalisse" di Catania.
"Mai si potrà eliminare quella macchia grigia", dichiara Adriana Musella.
"Mai potrò toglierla dalla mia memoria, mai potrò cancellare il dolore. Posso, però, dargli un senso con l'impegno, costruendo un'etica della memoria basata sulla formazione e l'informazione".
Dell'educazione alla legalità attraverso la testimonianza ha fatto la sua missione, impegnandosi in una battaglia di sensibilizzazione nelle scuole.
"Fino a qualche anno fa tanti erano coloro che arrivavano a negare l'esistenza della mafia. Ora il ricordo di quello che è successo a mio padre vive aldilà di me".
Per i tanti, spesso anonimi, soldati in trincea contro la mafia si è scelto un fiore: una gerbera gialla, simbolo di solarità e rinascita, emblema della speranza e della determinazione di coloro che lottano per non dimenticare, perché si possa diventare, tutti insieme, il cambiamento.
Minacce e intimidazioni non le fanno paura: Adriana Musella parla di uomini delle istituzioni collusi con la mafia, che distruggono, annientano, cancellano il lavoro pazientemente fatto nelle scuole per seminare germogli di legalità e semi di speranza.
E' una controrivoluzione difficile da combattere, quella contro chi viene dall'alto.
"Riuscirà mai a cancellare quella macchia grigia dalla sua memoria?".
3 maggio 1982. Via Apollo, Reggio Calabria.
Una autobomba esplode, spargendo nell'area circostante brandelli del corpo dilaniato di un ingegnere salernitano. Una macchia grigia resta sul muro del palazzo di fronte a quello dove vive la giovane Adriana. Tracce del cervello di Gennaro Musella.
Non era un burocrate, né un magistrato, né un politico.
Quell'uomo era suo padre.
Un uomo comune, un professionista che aveva fatto qualcosa che non doveva fare, che aveva denunciato irregolarità e connivenze politiche in una gara d'appalto pilotata dai "Cavalieri dell'Apocalisse" di Catania.
"Mai si potrà eliminare quella macchia grigia", dichiara Adriana Musella.
"Mai potrò toglierla dalla mia memoria, mai potrò cancellare il dolore. Posso, però, dargli un senso con l'impegno, costruendo un'etica della memoria basata sulla formazione e l'informazione".
Dell'educazione alla legalità attraverso la testimonianza ha fatto la sua missione, impegnandosi in una battaglia di sensibilizzazione nelle scuole.
"Fino a qualche anno fa tanti erano coloro che arrivavano a negare l'esistenza della mafia. Ora il ricordo di quello che è successo a mio padre vive aldilà di me".
Per i tanti, spesso anonimi, soldati in trincea contro la mafia si è scelto un fiore: una gerbera gialla, simbolo di solarità e rinascita, emblema della speranza e della determinazione di coloro che lottano per non dimenticare, perché si possa diventare, tutti insieme, il cambiamento.
lunedì 14 aprile 2014
Essere forti
La mia idea della forza è la capacità di piangere, di ammettere il dolore o la sconfitta, di accettare con gioia la vittoria senza cambiare se stessi, di affrontare l'amore senza nascondersi, di restare in piedi senza fingersi diversi.
L'attimo fuggente
domenica 13 aprile 2014
Domenica delle palme
La domenica delle Palme apre la settimana santa.Il ramoscello di ulivo benedetto in segno di pace.Molti i riti che vengono celebrati nelle varie regioni.
L'anno scorso con Ulisse ho assistito a Ravello ad uno spettacolo molto suggestivo :Attori,figuranti,tutti in costume d'epoca hanno attraversato il Paese facendo rivivere in una via crucis spettacolare la passione di Cristo.
In paese tutte le luci erano state spente,le strade illuminate da centinaia di torce ,attraversate da battenti,centurioni a cavallo ,trasformate in stazioni ,fino ad arrivare in piazza alla crocifissione .
Oggi l'evento viene ripetuto.
La costiera amallfitana nella settimana pasquale ,rimane al buio,illuminata da piccoli lumini rossi e da Maiori ad Atrani,Amalfi e Ravello e' un susseguirsi di riti e processioni; famoso il penitenziale dei battenti a Minori .
In Calabria,invece,e' tradizione l'affruntata ;Arcaico e di tradizione pagana ,il rito dei battenti a Verbicaro.
Un fascino che ci trasporta in un'altra epoca tra fede ed emozioni !
Ci sono persone......
Ci sono persone che ti entrano nel cuore senza un motivo,senza una ragione.
Ci sono persone che ti prendono l'anima e l'abbracciano...Li' rimangono per sempre impresse e,qualunquecosa accada,sai che non potrai fare a meno di amarle.
Ci sono persone che ti prendono l'anima e l'abbracciano...Li' rimangono per sempre impresse e,qualunquecosa accada,sai che non potrai fare a meno di amarle.
Da un capolavoro di Vecchioni
Continua a scrivere la vita
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
che e' cosi' vera in ogni uomo
Questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi
di musica e parole
Per chi ha vent'anni e se ne sta a morire
per il vigliacco che nasconde il cuore
per la nostra memoria gettata al vento
da questi signori del dolore
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Perché noi siamo amore
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