martedì 31 dicembre 2013
lunedì 30 dicembre 2013
Bilancio consuntivo e programmatico
Un anno pieno di difficolta,delusioni,di tradimenti e di scoperte poco piacevoli.
Presenze che credevo certe si sono rivelate fasulle e false mentre alcune nuove o ritenute conoscenze sono diventate solide.
Strano,ancora una volta, capisco che le cose possono ribaltarsi da un momento all'altro,non essere come credi o come sembrano.
Questo,un anno dove le lacrime mi hanno tenuto spesso compagnia,un anno dove,a volte, la forza mi ha lasciato sola.
Però sono qua ,pronta a salutare quest'anno "sbagliato" e dare il benvenuto a quello nuovo,senza illusioni,ma con la certezza che ancora dovrò' lottare per me stessa e per ciò' che voglio.
domenica 29 dicembre 2013
Sorridi
Inviato da iPad
sabato 28 dicembre 2013
Passato e Futuro
Il passato e' passato !
Guardiamo avanti !
Il 2013 appartiene agli anni della mia vita ,per certi aspetti,da dimenticare,ma i dolori e le delusioni servono a crescere,gli errori a cambiare.
La sofferenza deve essere costruttiva,mai fine a se stessa,altrimenti ci si inaridisce.
Nel 2014 non mi porto rancore ma solo speranza.
La vita,comunque e' vita e ringrazio Dio di esserci.
Il male lasciamolo con un sorriso a chi lo fa,a noi il compito di testimoniare il bene.
Una nuova energia allontanerà' il negativo e i rimpianti.
L'arcobaleno tornera' con i suoi mille colori e il sole a splendere perché' ad ogni notte segue sempre una nuova alba .
DOMANI,IN FONDO,E' UN ALTRO GIORNO
I professionisti dell'antimafia......Quanta ignoranza!
A ciascuno il proprio percorso di vita !
Con me Nando e Simona Dalla Chiesa
Qualche anno prima di morire Paolo Borsellino, e tutto il pool antimafia di Palermo, sono stati coinvolti in una polemica nata da un articolo pubblicato sul "Corriere della Sera" del 10 gennaio 1987 a firma di Leonardo Sciascia.
L'articolo era intitolato "I professionisti dell'antimafia" e questa era la sua tesi di fondo: in Sicilia il modo migliore per fare carriera in politica e in magistratura è dichiararsi antimafioso, usare l'"antimafia come strumento di potere", come mezzo per diventare potenti ed intoccabili. Citare Borsellino come "esempio di professionismo mafioso, insinuare il dubbio che il magistrato avesse fatto carriera grazie alla lotta alla mafia, è stato certamente un errore, sfruttato abilmente dai nemici del pool. Questo dimostra che anche i grandi intellettuali possono sbagliare.
C'è da rilevare, però, che ancora qualcuno persiste, per ignoranza, nell'errore.
Non siamo tutti uguali! Che ci sia, poi, chi approfitta della lotta alla mafia per i propri affari, questo siamo i primi a denunciarlo ma certo non si può' fare confusione .
venerdì 27 dicembre 2013
La personalità' .....
giovedì 26 dicembre 2013
Cos'è l'amore ?
mercoledì 25 dicembre 2013
La luce del Natale !
martedì 24 dicembre 2013
lunedì 23 dicembre 2013
Educare per sconfiggere le mafie
Replica all'editoriale del Corriere della Sera di Ernesto Galli Della Loggia.
E' davvero importante l'autocritica che apre l'editoriale di Ernesto Galli delle Loggia sui limiti della cultura dell'antimafia in Italia. La stampa e l'opinione pubblica, secondo l'autore, non hanno saputo vedere in tempo ciò che di falso e corrotto si nasconde dietro alcune delle icone di recente osannate nel dibattito pubblico.
E' un richiamo che condividiamo e da anni rilanciamo. Ciascuno ha il dovere di essere vigile contro la corruzione che colpisce il nostro Paese in ogni suo snodo, dalla politica alla società civile, dai media e all'impresa, alle associazioni. Vorremmo però invitare stampa e opinione pubblica a evitare di raddoppiare l'errore, sommando a quella mancanza di attenzione un giudizio ottuso che liquida, in nome di una polemica passeggera, realtà decisive dell'associazionismo antimafia che, piaccia o no, danno un contributo concreto a formare giovani generazioni di adulti più consapevoli e attrezzati a scegliere tra giustizia e illegalità. Da sempre tutti coloro che si impegnano quotidianamente nella lotta alla criminalità organizzata affermano con forza che l'arma più efficace contro la mafia e la corruzione e' l'educazione a partire dalle giovani generazioni.Abbiamo conosciuto e apprezzato l'impegno di Galli della Loggia per l'Unità del Paese, il suo tentativo di rendere gli italiani più consapevoli della loro storia e identità, a partire dalle distanze e dalle fragilità. Lo invitiamo a vedere cosa significa farsi carico di quell'impegno non in conferenze e convegni, ma in settimane, mesi, anni di lavoro quotidiano nelle scuole. Un lavoro che, nonostante i mezzi materiali limitati, può attingere a un patrimonio ideale ed etico straordinario come quello lasciato da tutte le vittime della mafia. In questi anni, con l'impegno di tanti insegnanti, di tanti volontari, l'energia inesauribile dei ragazzi e il supporto delle istituzioni, si sono raggiunti risultati che meritano attenzione e rispetto. E meritano soprattutto una discussione che lasci da parte politica e cordate, mettendo al centro proprio loro, i ragazzi. Chiediamoci se ha senso o no, per loro, dare vita ad attività come queste. Proviamo a capire insieme la differenza tra le associazioni sane e la degenerazione di figure squallide accusate di aver sfruttato l'antimafia per vantaggi personali. Venga iGalli Della Loggia, a visitare qualche scuola coinvolta e ad ascoltare i percorsi didattici sulla cultura della legalità che stiamo realizzando, parli con gli studenti, chieda loro se si sentono "precettati". Ci venga a trovare nella sede delle nostre associazioni e fondazioni. Scoprirà luoghi in cui si inventa ogni giorno una via di uscita credibile e costruttiva dalla retorica, in cui si ragiona su come illuminare quei "luoghi silenziosi" in cui si combatte contro il crimine organizzato. Troverà persone che chiedono esattamente quello che chiede lei nell'appello con cui chiude il suo articolo – più magistrati, più forze dell'ordine e uno Stato presente davvero – ma che, oltre a esprimere quelle richieste, hanno deciso di impegnarsi ogni giorno per fare in modo che il frammento di Italia che dipende da loro sia migliore.
A pochi giorni dalla morte di Giovanni Falcone, della moglie e degli uomini della sua scorta, in un momento in cui mai come prima il Paese avvertiva l'esigenza di una presenza concreta dello Stato nel contrasto alla mafia, Paolo Borsellino disse: "La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità".
Quello stesso giorno, un esponente di una delle organizzazioni da sempre impegnate nell'educazione alla legalità, chiese al magistrato: "Cosa possiamo fare noi per la lotta alla mafia?". E Borsellino rispose: "Noi arresteremo i padri, voi educherete i figli".
Firme
Maria Falcone – Fondazione Giovanni e Francesca Falcone
Rita Borsellino – Presidente onorario Centro Studi Paolo Borsellino
Fondazione Rocco Chinnici
Nando Dalla Chiesa
Adriana Musella
Coordinamento Nazionale Antimafia Riferimenti
Fondazione Antonino Caponnetto
Fondazione Giuseppe Fava
Centro Studi Pio La Torre
Centro Studi Paolo Borsellino
La terra trema
Terremoto nello Stretto di Messina: in corso scosse d'assestamento.
Impossibile far previsioni
Tra Messina e Reggio Calabria la popolazione è ancora provata dalla scossa di terremoto dimagnitudo 4.0 che stamattina alle 05:20 ha svegliato circa un milione di persone nell'area dello Stretto: una scossa che ha anche rispolverato quella paura del terremoto che di tanto in tanto si desta in questa zona. In alcuni quartieri, la popolazione è scappata dalle case scendendo in strada. La scossa s'è verificata nello stesso identico orario (le 05:20) del catastrofico terremoto di magnitudo 7.1 che il 28 dicembre 1908 rase al suolo le due città dello Stretto provocando oltre 100.000 vittime.
Purtroppo, in questi casi non si può mai pensare di anticipare o prevedere il terremoto, l'unica soluzione è costruire bene e fare prevenzione. Bisogna essere sicuri che la casa in cui si vive, resista alle scosse.
Le favole non esistono
Quando viene meno ,muore la complicità' che costituisce le fondamenta di un rapporto!
E in quel momento ,quando ti accorgi che ha lasciato la tua mano,ci si abitua a tutto perche' non rimane più' niente,niente ti fa più' effetto.
domenica 22 dicembre 2013
Si beve con la testa
"L'alcol non fa Miracoli"
Una delle grandi piaghe sociali dei nostri tempi è ,infatti,l'abuso dell'alcol.
sabato 21 dicembre 2013
venerdì 20 dicembre 2013
Slot machines e gioco d'azzardo : Lo Stato penalizza la legalità'
"Si muore perché si è' soli o perche'si è' entrati in un gioco troppo grande "
El pueblo unido jamás será vencido
L'ITALIA ONESTA SCENDE IN PIAZZA!
SIT IN DAVANTI ALLE PREFETTURE! CORTEO A PALERMO.
giovedì 19 dicembre 2013
La Giustizia Italiana
Come ?
mercoledì 18 dicembre 2013
Dove il cuore vuole andare.....che vada !
Un pomeriggio il cuore gli disse che lui era felice."Anche se ogni tanto mi lamento," diceva il suo cuore, "lo faccio perché sono il cuore di un uomo e i cuori degli uomini sono cosa ì: hanno paura di inseguire la propria strada e realizzare i sogni più grandi, perché lasciano il posto alla ragione ,pensano di sbagliare o di non riuscire a raggiungerli.Noi, i cuori, siamo terrorizzati al solo pensiero di rivivere amori che credevamo finiti per sempre, di momenti che avrebbero potuto essere belli e non lo sono stati, di tesori che avrebbero potuto essere scoperti e sono rimasti per sempre nascosti nella sabbia, ma quando ciò accade, noi ne soffriamo intensamente."Il mio cuore ha paura di soffrire digli che la paura di soffrire è assai peggiore della stessa sofferenza.E che nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito il proprio sentire e i propri sogniP.Coelho
martedì 17 dicembre 2013
lunedì 16 dicembre 2013
Riflessione
Quando cambiano e vanno via sono loro che scelgono di perdere te e spesso diventano proprio quelle che dicevano non sarebbero mai state.
In Calabria l'antimafia e' a rischio delegittimazione.
Siamo i primi a rilevare che ,in questo campo,come dappertutto,ci sono i buoni e gli approfittatori ma riteniamo che non si possa fare di tutta l'erba un fascio.
Abbiamo denunciato e lo ribadiamo che Rosy Canale non puo' certo considerarsi un'icona ne' la sua attivita' essere classificata come antimafia.
La Calabria e' una terra molto particolare,ingrata per certi versi e dove vige un modo di pensare ed agire non riscontrabile in nessun paese al mondo.
Il poeta Giunta fa scuola in questo senso.
Si e' pronti ad affossare e innescare dubbi ad insinuare con fare disfattista .
Non si capisce il perche' si tende sempre a distruggere e mai a costruire.
Ritengo che sia questa una delle cause per cui questa regione non progredisce e viene emarginata e bistrattata.
Spesso si da la colpa alla stampa e ai media nazionali ma penso che, invece, sia da attribuire prima di tutto agli indigeni,a quei calabresi con mentalità' piccola e meschina che denigrano tutto e il contrario di tutto per invidia o cattiveria questo non si è' mai compreso.
Bisogna fare molta attenzione perché' tentare di delegittimare il buono che c'e nell'antimafia in una terra come la Calabria, vuol dire fare il gioco della criminalita' organizzata ed essere ad essa srtumentali.
Qualche anno prima di morire Paolo Borsellino, e tutto il pool antimafia di Palermo, sono stati coinvolti in una polemica nata da un articolo pubblicato sul "Corriere della Sera" del 10 gennaio 1987 a firma di Leonardo Sciascia.
L'articolo era intitolato "I professionisti dell'antimafia" e questa era la sua tesi di fondo: in Sicilia il modo migliore per fare carriera in politica e in magistratura è dichiararsi antimafioso, usare l'"antimafia come strumento di potere", come mezzo per diventare potenti ed intoccabili
Citare Borsellino come "esempio di professionismo mafioso, insinuare il dubbio che il magistrato avesse fatto carriera grazie alla lotta alla mafia, è stato certamente un errore, sfruttato abilmente dai nemici del pool.
Questo dimostra che anche i grandi intellettuali possono sbagliare.
C'è da rilevare,però' ,che ancora qualcuno persiste, per ignoranza, nell'errore.
Non siamo tutti uguali !
Che ci sia, poi, chi approfitta della lotta alla mafia per i propri affari, questo siamo i primi a denunciarlo ma certo non si possono offendere le vittime e soprattutto coloro che di quest'impegno ne hanno fatto ragione di vita.
Rien de Rien
Io non rimpiango niente,niente di niente,
domenica 15 dicembre 2013
Quelle come me....
Quelle come me non tradiscono mai,
quelle come me hanno valori che sono incastrati nella testa come se fossero pezzi di un puzzle, dove ogni singolo pezzo ha il suo incastro e lì deve andare.
Niente per loro è sottotono, niente è superficiale o scontato, non le amiche, non la famiglia, non gli amori che hanno voluto, che hanno cercato, difeso e sopportato.
Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive…
Quelle come me donano l’Anima, perché un’anima da sola è come una goccia d’acqua nel deserto…
Quelle come me tendono la mano ed aiutano a rialzarsi, pur correndo il rischio di cadere a loro volta…
Quelle come me guardano avanti, anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro…
Quelle come me cercano un senso all’esistere e, quando lo trovano, tentano di insegnarlo a chi sta solo sopravvivendo…
Quelle come me quando amano, amano per sempre…
Quelle come me inseguono un sogno…quello di essere amate per ciò che sono e non per ciò che si vorrebbe fossero…
Quelle come me girano il mondo perché' il mondo e' grande .....
Quelle come me vorrebbero cambiare, ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo…
Quelle come me urlano,perché la loro voce non si confonda con le lacrime…
Quelle come me sono quelle cui tu riesci sempre a spezzare il cuore, perché sai che ti lasceranno andare, senza chiederti nulla…
Quelle come me amano troppo, pur sapendo che, in cambio, non riceveranno altrettanto....
Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso, purtroppo, fondano la loro esistenza…
Quelle come me passano innosservate, ma sono le uniche che ti ameranno davvero…
Quelle come me sono quelle che, nell’autunno della tua vita, rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti e che tu non hai voluto...
Certi dolori ......
sabato 14 dicembre 2013
IL GRANDE EQUIVOCO
Credo che nella vicenda della soubrette Rosy Canale ci sia un grande equivoco di fondo : l'aggettivo o sostantivo "antimafia"Non capisco come si faccia a definire questa signora simbolo dell'antimafia.Che cosa mai ha prodotto in tal senso costei da giustificare tale appellativo?E' un personaggio costruito.Credo che il titolo se lo sia affibbiato da sola e poi i media hanno fatto il resto.Si definisce la sua associazione "Donne di San Luca",come associazione antimafia.Ma scherziamo?
Basta ricordarsi quelle delle famiglie di 'ndrangheta!Qualcuno conosce i cognomi delle famose donne di San Luca?