mercoledì 4 dicembre 2013

La gestione dei beni confiscati

L'istituzione dell'agenzia dei beni confiscati,in realtà',e' stata una mera operazione di facciata.'  L'Organismo,infatti,non ha alcun potere.
La sua attività' si limita al monitoraggio dei beni e alla relativa segnalazione agli Enti  locali.

A decidere la destinazione sono sempre e comunque i sindaci e quindi i politici che,in quanto tali gestiscono clientele.

A Reggio Calabria,per esempio,sede dell'Agenzia, si è' passati da una gestione clientelare ad un'assoluta immobilità'.
Ho più' volte segnalato le precarie condizioni dei locali posti al primo piano della  sede del Coordinamento antimafia che presiedo ,assegnato dall'allora sindaco Scopellit alla CRI,e oggi letteralmente invasi dalla muffa perché' in disuso.
Pare siano ricettacolo di brande e qualche materasso  ma in realtà' non sono mai stati utilizzati per il fine richiesto.
Da premettere che sempre la CRI ha adibito a deposito un grosso garage situato a fianco dei menzionati locali.
Abbiamo chiesto ai sindaci che si sono succeduti, nonche' ai i commissari ,di intervenire,anche per salvaguardare la salute pubblica,propagandosi il cattivo odore fino alla nostra sede collegata ai locali in questione, da una scala interna.
Nessuno ha  mai ha dato riscontro,eppure la legge impone la verifica da parte del comune sull'effettivo utilizzo dei beni.
Fatto sta che già' in origine questa divisione nell'ambito della stessa casa non è' stato un atto oculato se guardiamo ai beni consegnati in seguito :grandi ville,immobili a più' piani ecc.
Riferimenti ha chiesto di poter usufruire di quei locali per creare uno spazio di riunione permanente per i tanti giovani che frequentano l'associazione.
Nessuna risposta e quel sito continua a rimanere chiuso e a puzzare.
C'e' da aggiungere che la porta d'ingresso e' collocata proprio davanti casa della famiglia Logiudice,tant'e' che la signora scaricava li' i rottami della propria abitazione .
Sara' questo il motivo , visto che alla nostra richiesta di una telecamera di sorveglianza ci è' stato risposto che non era possibile perché' l'attrezzo  avrebbe disturbato la privacy?

A Limbadi in provincia di Vibo Valenzia,Al Coordinamento sono stati assegnati ,le case della potente cosca dei Mancuso.
Esattamente due ville e due fabricati.
Ci siamo inventati la realizzazione  dell'Universita' dell'antimafia ,utilizzando ,sul modello dei campus americani ,le ville per plessi didattici e le palazzine come residence per i ragazzi ,provenienti da tutt'Italia.
Sono passati esattamente quattro anni e questo progetto non vede la luce.
Il Ministero dell'Interno ha stanziato 3.000.000 di euro per la ristrutturazione ,ma i lavori non sono mai iniziati.
Da specificare che questi soldi sono gestiti dal Comune come da legge e che il Comune di Limbadi e' alla sua seconda disavventura,collegata in qualche modo proprio a questa situazione.
Il primo sindaco si è' dimesso perché' denunciato per la mancata tutela dei beni,il secondo sta dando conto del suo operato ad una commissione d'accesso.
C'è' da dire che proprio quest'ultimo ,con  nota ufficiale ,aveva comunicato alll'Associazione e alla Prefettura che una delle ville in questione,esattamente quella principale ,non era stata confiscata del tutto chiedendo a noi cosa a quel punto si volesse fare ,essendo già' pronta una revisione del progetto,forse con la segreta speranza di farci desistere .
Le revisioni progettuali,si sa , Implicano ulteriori stanziamenti di fondi e loro erano pronti.
Fatto sta,che la mia testardaggine ha avuto la meglio.
Tra le carte,fortuna ha voluto che trovassi la relazione del demanio con cui mi erano stati consegnati i beni .Dalla stessa  si evinceva che quella villa ,con sentenza della Cassazione, era stata confiscata per intero.
Convocando una conferenza stampa, ho immediatamente denunciato ,carte alle mani,quello che stava succedendo,sbugiardando quello che il Comune di Limbadi mi aveva dichiarato nella missiva.
Dopo due giorni con una telefonata della prefettura mi si comunica l'esistenza di un errore nella comunicazione avvenuta ,rilevando che tutto rimaneva immutato.
Come ciò' non bastasse , a distanza di una settimana ricevo una minaccia di morte con il divieto di mettere piede a Limbadi.
Ancora ad oggi i lavori non sono stati iniziati.

Tempo fa si sono rivolti a me dei dipendenti dell'Antica Masseria dell'Alta Murgia  in Puglia,affidata al noto scef televisivo Vissani e ora in fallimento con tantissimi padri di famiglia assunti e poi all'improvviso,rimasti senza lavoro.

Sono  torna sulla corretta gestione ed utilizzo  dei beni confiscati , sottoponendo alla stampa e alla pubblica opinione l'agghiacciante situazione in cui si sono trovati gli ignari dipendenti, fornitori e clienti della Masseria , bene confiscato alla Sacra Corona Unita ed affidato alla direzione di Gianfranco Vissani , cuoco vip, con la gestione della societa' "Virgiglio project srl" confiscata a Cosimo Virgiglio ,procacciatore di affari collegato alla cosca Mole' e oggi collaboratore di Giustizia.

C' e' da rilevare  che per questa confisca ancora non sono chiusi  i termini procedurali in quanto al vaglio del Tribunale.

"Dunque, nell'ormai remoto 11 giugno 2011 ebbe inizio la gestione dell'Antica Masseria con un progetto ambizioso (soprattutto all'insegna della legalità) di Gianfranco Vissani. Quel giorno, infatti, con tanto di conferenza stampa ed in pompa magna venne presentata la nuova gestione del bene confiscato alla mafia. I tanti dipendenti furono rassicurati sulla certezza del lavoro che si sarebbe certamente prolungato per almeno un decennio (alcuni di loro si sono imbarcati in mutui e finanziamenti per acquisto di beni). I fornitori certi delle garanzie fornite anche dallo Stato, si sono esposti lavorando a credito, sicuri della bontà del progetto e tranquilli di non perdere alcun anticipo.


Il progetto Vissani, basato sull'eccellenza gastronomica, sul rispetto dell'ambiente, sulla scuola di cucina, oltre che sulla banchettistica e sulla legalità è presto naufragato, ma è costato davvero un fiume di soldi.

Ciò nonostante, dal mese di gennaio 2012 tutti i dipendenti, regolarmente assunti a tempo indeterminato, non sono stati più pagati ed a marzo 2012 hanno ricevuto lettera di licenziamento collettivo. I dipendenti (tra cui chef e pasticceri, notoriamente ben pagati) si sono trovati in tragiche situazioni debitorie."

L'Agri Food Farm di Cannito Francesco, che si e' rivolta per aiuto al Coordinamento nazionale antimafia Riferimenti, è una delle tante ditte creditrice;sostiene di essere stata indotta a potenziare il personale e ad acquistare nuovi macchinari agricoli per soddisfare le prestigiose richieste di Vissani fatte, però, in nome e per conto della Virgiglio Project Srl.


LA sede legale della Virgiglio pare sia a Monte Porzio Catone (RM), mentre l'amministratore si trova a Reggio Calabria. Dunque, ogni atto d'ingiunzione, esecutivo od anche lettere di diffida e messa in mora da quanto a noi denunciato ,sembra vengono recapitate in una scatola vuota come la sede di Monte Porzio Catone."

Mi chiedo, quali azioni siano previste in situazioni del genere per tutelare la credibilità' nonché' l'autorevolezza dello Stato di diritto, quali le garanzie di affidabilità' richieste e soprattutto,quali siano i criteri di scelta nella consegna dei beni confiscati visto che anche in questo campo ci sono gli assipigliatutto e business.


Nomi come lo spettacolare vip televisivo Vissani, maxi progetti come quello della masseria della Murgia, pubblicizzati in tutto il loro sfarzo, quale pubblica utilità' apportano se poi bisogna assistere ad un simile sfacelo e soprattutto come vengono finanziati e se si ,dove vanno a finire i finanziamenti se poi,il personale impiegato viene sbattuto in mezzo ad una strada?"

C'da sottolineare che quando subentra lo Stato nella gestione ,le banche chiudono i rubinetti,avendo questo, crediti paragonati al pil nazionale di un anno.
E intanto i commenti di tanti ,nell'ignoranza ,denunciano la vergogna che quando i beni vengono gestiti dalla mafia,producono con lavoro per tutti,con la gestione statale,invece,vedono il fallimento.
Non credo che tutto ciò' faccia bene alla dignità' dello Stato di diritto e alla lotta alla mafia.