Senza parole
gli occhi raccontano
di solitarie canzoni
portate dal vento
di antiche tristezze
di supreme
e coraggiose rinunce
di amori deludenti fuggiti
sopra il tetto del tempo
incapaci di penetrare
il muro dell'anima
far cadere i veli
che l'avvolgono
nella danza dell'amore.
Eroi senza gloria
e senza barba
fuggiti dai piatti instabili
della bilancia, per paura
che la virilità perdesse peso
lasciandoti ad oscillare
nell'eterno dubbio
col sorriso dipinto
su quel muscolo atrofizzato
le mani troppo stanche
per reggere carezze
la mente persa a segnare
croci, sull'arida, indifferente
lavagna del cuore.