Il capo della Polizia, Alessandro Pansa, lancia l'allarme: "Troppi tagli, diminuisce il servizio di sicurezza reso ai cittadini".
Le parole del numero uno della Polizia italiana si incrociano con i dati, ancora top secret, del Viminale.
I numeri confermano come la crescita dei reati sia direttamente proporzionale a quella dei tagli al comparto. "Ogni tanto qualcuno mi chiede di aumentare il livello dei controlli in alcune città o in alcune parti del Paese.
Voglio essere chiaro con tutti: oggi non siamo in grado di accrescere la sicurezza in nessuna parte del territorio".
Pansa è al vertice del Dipartimento sicurezza del ministero dell'Interno.
Da lui dipendono Polizia, Arma dei carabinieri, Guardia di finanza. Insomma, è il capo delle forze dell'ordine.
Ed è la prima volta che dalla massima autorità della sicurezza del Paese arriva un segnale così forte di "resa" alla criminalità.
Un allarme drammatico, rivolto al mondo della politica e in particolare al ministro dell'Interno, Angelino Alfano, che sul tema tace.
Pansa ha parlato così di fronte a un centinaio di funzionari dell'associazione Anfp.
Davanti ai dirigenti Polstato, il loro capo ha ammesso che ormai "non è pensabile che noi possiamo offrire lo stesso servizio di sicurezza al cittadino che offrivamo qualche anno fa, con 15 mila poliziotti, 15 mila carabinieri e migliaia di finanzieri in meno.
E con la riduzione delle risorse". "È pacifico - ha ribadito - che in questo momento noi stiamo offrendo un servizio di sicurezza inferiore al passato".