Un uomo non può perdersi,
se ha lasciato mille segni di sé,
se ha occupato uno spazio,
se lo ha attraversato, vissuto, goduto, sofferto,
se ne ha fatto parte,
se lo ha colmato in tutte le sue dimensioni, in tutte le sue forme.
Un uomo non può perdersi,
se è esistito, se ha lasciato le sue impronte,
se, anche solo per una volta o per cento o per mille,
ha avuto un pensiero e lo ha condiviso, nutrito,
fatto crescere in sé ed esternato.
Se ha amato, se si è imbattuto negli altri,
se ha condiviso le speranze,
se ha avuto idee e se ha creduto in esse.
Un uomo è oltre lo spazio che appartiene alle cose,
è nei pensieri di chi lo ama,
nei luoghi senza contorno della memoria,
ove i ricordi trattengono in sè le emozioni,
ora restituite al dolore e alla costernazione.