Perche' si tradisce? Forse per sfuggire alla tristezza, all'insoddisfazione, alla mancanza di gratitudine, ad emozioni che rimandano un senso di inutilità, di poca desiderabilità, di solitudine, di costrizione. In questo modo, non essendo liberi di esprimersi, di sentirsi se stessi, prevale la paura, l'ansia
Il traditore spesso ha la compulsione a riempire i vuoti con punti di riferimento esterni, oppure con il lavoro,con l'alcool, in una fuga continua da sé stesso. E' una persona che non sa bastare a se stesso ma non appartiene a nulla e nulla mai gli apparterrà totalmente, se non l'inutilità e il vuoto del suo essere evanescente. Il traditore nega e scappa, perché non riesce a stare in ascolto di sé.
Il tradimento mantiene sempre la relazione "tre metri sopra il cielo", perché non presenta litigi, quotidianità e preoccupazioni tipiche della convivenza.
Ciò che è importante imparare dalle nostre vite è la certezza di poter attraversare anche la solitudine.
L'individualità richiede il coraggio di essere soli e di opporsi a un mondo che tradisce e banalizza (Carotenuto 1991).