mercoledì 13 gennaio 2016

C'era una volta la politica.....

La politica italiana è stata sempre malata di autoreferenzialità ma oggi più' che mai , il suo rito si consuma attraverso un'immagine che dall'era democristiana in poi ,non è' cambiata....fatta di parole inutili,incomprensibili e lontane dai problemi reali della collettività'.Dobbiamo dire,anzi che la situazione è' notevolmente peggiorata e che si è' persa l'essenza stessa del fare politica .Più che nei comitati centrali o nelle segreterie, il teatrino va in scena nella "terza camera" della politica italiana, che è "Porta a porta", o in uno qualsiasi dei suoi cloni televisivi. Il confronto politico si è trasformato in spettacolo, che trova nella rissa il condimento più saporito per attirare il pubblico. L'elettorato, esautorato dal suo ruolo primario di fondamento della legittimità degli eletti, è stato ridotto a pubblico che assiste ad una messa in scena e che, di fronte alla rissa, deve prendere posizione, a mo' di tifoseria. Stampa e televisione sono proni di fronte a questa logica. Così come gli intellettuali italiani sono stati (quasi) sempre cortigiani nei confronti del potere, allo stesso modo oggi i media fanno da megafono ad un dibattito che è solo interno alla politica. Essere informati oggi significa occuparsi dei potenti,dei loro intrighi, delle loro alleanze, delle loro congiure. Sono state distrutte quelle strutture di base che permettevano alla gente comune di occuparsi di politica. Una volta si andava in una sezione di partito e si discuteva di piani regolatori, di viabilità locale, di politiche sociali. Oggi la politica è diventata oggetto di spettacolo, da seguire dalla poltrona di casa propria e a furia di delegare, si è' fatta "roba loro". Una soluzione semplice sarebbe quella di agire in prima persona, arrivando al limite dell'inutilità della politica stessa...