Adriana.. Sono Carmen! Forse non ti ricordi più di me, com'è normale che sia.. Eboli è una città anonima, con tutto il dolore che questo aggettivo comporta, non rimane impressa, io ancor meno. Andavo ancora alle medie allora, adesso sono al primo anno di università! Il tempo passa. A 18 anni è l'unica cosa di cui sono sicura. E che mi chiedo.. Come, passa?
Sarai impegnata ma volevo scriverti. Sono giorni che mi sento male, non per Parigi, non per il Kenya, non per un tenue patriottismo che neanche avrei necessità di celebrare ai tuoi occhi, nè per l'opinionismo di chi s'improvvisa d'un tratto solidale di fronte allo scempio, dove non so se rispettoso sia rimanere in silenzio o aspettare che cambi qualcosa.
Mi sento impotente, non riesco più distinguere il male. Se ci sia, da dove provenga, che cosa sia, se possa cambiare.. Vivo ogni giorno con queste domande, mentre l'unica cosa che posso fare è chiedermi quando finirà. Oggi preghiamo per Parigi, che si è spenta in uno di quei tipici silenzi europei. Domani per chi pregheremo, chi saremo? Charlie, La Russia, vittime innocenti come tuo padre?
Il male non è separabile, non ci trovi niente di buono. È come quando sbagli in matematica. La soluzione è ricominciare dall'inizio. Ricominciare, non chiudere, non tacere. Perché devo vivere con il timore di non poter più rivedere il mio ragazzo a Napoli, perché devo tremare al pensiero che i musei Vaticani o anche la più misera delle bellezze italiane un giorno possa essere distrutta, se non dall'ISIS, peggio ancora dal crimine interno, quello che non abbassa mai la
Guardia, costante nella sua azione, insondabile nella sua malvagità?!
Accendiamo le candele, fiduciosi o vigliacchi che funzioni come con la religione...che qualcuno interceda per noi. Eppure questo mondo ha una legge diretta e semplice. La stessa che adotta il male. Alle cose umane si dice non sia accordata eternità e allora quando riterranno sia il momento di dire basta?
Solo una cosa seconda il potere, di cui l'uomo è vittima e complice, ed è la libertà!
Non so se mi risponderai, malgrado tutto, spero tu stia bene. Baci!
Sarai impegnata ma volevo scriverti. Sono giorni che mi sento male, non per Parigi, non per il Kenya, non per un tenue patriottismo che neanche avrei necessità di celebrare ai tuoi occhi, nè per l'opinionismo di chi s'improvvisa d'un tratto solidale di fronte allo scempio, dove non so se rispettoso sia rimanere in silenzio o aspettare che cambi qualcosa.
Mi sento impotente, non riesco più distinguere il male. Se ci sia, da dove provenga, che cosa sia, se possa cambiare.. Vivo ogni giorno con queste domande, mentre l'unica cosa che posso fare è chiedermi quando finirà. Oggi preghiamo per Parigi, che si è spenta in uno di quei tipici silenzi europei. Domani per chi pregheremo, chi saremo? Charlie, La Russia, vittime innocenti come tuo padre?
Il male non è separabile, non ci trovi niente di buono. È come quando sbagli in matematica. La soluzione è ricominciare dall'inizio. Ricominciare, non chiudere, non tacere. Perché devo vivere con il timore di non poter più rivedere il mio ragazzo a Napoli, perché devo tremare al pensiero che i musei Vaticani o anche la più misera delle bellezze italiane un giorno possa essere distrutta, se non dall'ISIS, peggio ancora dal crimine interno, quello che non abbassa mai la
Guardia, costante nella sua azione, insondabile nella sua malvagità?!
Accendiamo le candele, fiduciosi o vigliacchi che funzioni come con la religione...che qualcuno interceda per noi. Eppure questo mondo ha una legge diretta e semplice. La stessa che adotta il male. Alle cose umane si dice non sia accordata eternità e allora quando riterranno sia il momento di dire basta?
Solo una cosa seconda il potere, di cui l'uomo è vittima e complice, ed è la libertà!
Non so se mi risponderai, malgrado tutto, spero tu stia bene. Baci!