E' morto a Roma, dopo una breve malattia, Tonino De Luca, uno degli investigatori più impegnati nel periodo dei grandi delitti di mafia a Palermo. De Luca, che aveva 76 anni, era stato il vice del capo della squadra mobile Boris Giuliano, ucciso dalla mafia nel 1979. Era stato collaboratore di Bruno Contrada e dirigente della sezione omicidi.
Come capo della Criminalpol di Palermo il 21 luglio 1983 ricevette una telefonata di Ghassan Bou Chebel, un libanese collegato con vari servizi segreti, che gli annunciava un imminente attentato senza precisare però l'obiettivo scelto dalla mafia. Due giorni dopo venne ucciso il giudice Rocco Chinnici. Nella stessa telefonata l'informatore libanese, conosciuto come "Franco", segnalava l'esistenza di una "talpa" nella struttura investigativa della Questura di Palermo. De Luca presentò un rapporto dal quale il ministro dell'Interno di quel tempo, Oscar Luigi Scalfaro, avrebbe poi tratto spunto per avviare un'ampia rotazione di funzionari e dirigenti. La stessa squadra mobile venne azzerata. De Luca non venne mai sfiorato dal sospetto. Continuò a occuparsi dei casi più eclatanti.