Il variegato mondo dell'antimafia certo non e' quello che io ho conosciuto negli anni 90 ......quello della resistenza passionaria ,dei comitati spontanei che ci ha visto sfilare e piangere nelle vie della Palermo dopo stragi. Non quella che ci ha inculcato Antonino Caponnetto negli anni passati al suo fianco. Oggi c'e' una grande confusione....Oggi c'e' un sistema affaristico volto a fare business che ha individuato il sociale come fonte di sostentamento.Accade quindi che in alcune associazioni ,chi le rappresenta in forma subalterna ,siano niente altro che degli impiegati che dalla stessa percepiscono stipendio.Costoro hanno imparato la lezione a memoria e si riempiono la bocca di mafia e antimafia senza neanche sapere di cosa parlano.E sono proprio questi esemplari a chiudere gli affari ,chiamiamoli cosi' piu' vantaggiosi ......diciamo i piu' produttivi.......basti un attimo indagare nel grande giardino dei beni confiscati.......ma non solo.E' ovvio che il sistema comprende vari campi ( Roma capitale lo sta dimostrando)....Si va dalle scatole cinesi delle cooperative, al volontariato ecc ecc ,il piu' delle volte ai danni dei piu' deboli ......migranti e rom ma anche disabili,malati di mente e cosi' via.......Ora,mi chiedo perche' qualche magistrato che parla ,tenendosi nel vago e non entrando nei particolari ,non fa nomi e cognomi.......Non possiamo permettere generalizzazioni ,mi dispiace,considerando anche gli avvoltoi che non aspettano altro che delegittimare l'impegno di chi s'impegna ...........Sempre facendo perno sulla generalizzazione ............Ma ,signori miei,non siamo tutti uguali.......!i dipendenti delle grandi realta' associative(a volte troppo grandi per essere controllate) la storia l'hanno appresa e studiata .......noi ,invece ,ne siamo stati protagonisti........
AM