La 'ndrangheta, quel mostro che si nutre di violenza e collusioni, di rinunce e rassegnazione, si può e si deve battere.
Con la ribellione delle coscienze, col coraggio, la verità della memoria e l'unione, di intenti, ma anche e soprattutto quella concreta.
E' questo il messaggio che esce dall'incontro ''Mafia, gli invisibili'', svoltosi a Reggio Calabria, nell'ambito della Giornata della Gerbera Gialla 2014.
Lo spessore degli intervenuti (Marco Minniti sottosegretario di Stato, Franco Roberti procuratore DNA, Federico Cafiero De Raho, procuratore Reggio Calabria, Cesare Sirignano DDA Napoli, Arcangelo Badolati giornalista, e Angela Napoli, moderati da Adriana Musella) e il contenuto degli interventi offre alla folta platea diversi spunti di riflessione e l'inconfessabile verità che ognuno deve accettare senza storcere il naso: ''Reggio è la ndrangheta''.
Ma la Giornata della Gerbera Gialla ha dimostrato con le presenze registrate in città che Reggio non è sola e soprattutto che qualcosa sta finalmente cambiando con le grandi inchieste e le pesanti condanne: ''Adesso siamo noi che stiamo isolando loro, che sbeffeggiamo i loro riti e le loro formule''.